La diatriba tra Wayne Coyne e l’ex batterista dei Flaming Lips, Kliph Scurlock, continua. Solo la scorsa settimana Scurlock ha raccontato con una lunga lettera inviata a Pitchfork di essere stato licenziato dalla band e da Coyne per aver espresso indignazione per il sostegno del frontman a Christina Fallin, figlia del governatore dell’Oklahoma, che aveva postato un selfie su Instagram indossando un copricapo dei nativi americani. Dopo averlo accusato di essere poco sensibile nei confronti della storia dei nativi americani (e in particolare prendendosela con la Fallin, che è amica di Coyne), Scurlock ha anche affermato la violenza verbale di Coyne nei suoi confronti, accusandolo di irascibilità non controllata. Rolling Stone ha intervistato Wayne Coyne per sapere, tra le altre cose, cosa risponde a queste accuse, e Coyne non si è fatto pregare nel raccontare come Scurlock sia un bugiardo patologico e compulsivo, una persona odiosa che sfrutta il nome dei Flaming Lips. Secondo Coyne l’ex batterista era troppo animato da un odio verso qualsiasi cosa per poter far parte della band.
Kliph non è stato licenziato a causa di questo [copricapo]. Kliph è stato licenziato a causa di un migliaio di cose odiose che ha fatto. E lui non era una parte musicale molto significativa dei Flaming Lips comunque. (Rolling Stone)