Arrendetevi, vi siete circondati da soli. Se è vero che la democrazia rappresentativa non attraversa certo un periodo aureo, troppo ardua pare la pretesa grillina di sostituirla con il suo surrogato virtuale. In tempo di elezioni, fiumi di isterici commenti attraversavano i social, dubbi amletici sulla reale efficacia di umettare o meno la matita copiativa prima di esprimere il voto per il movimento stellato: prioritario era scongiurare ogni possibile broglio ordito, evidentemente, dalla kasta. Loro, invece, sono cittadini punto e basta.
L’esercito pentastellato nato sulla piattaforma virtuale, costituito in gran parte da chi, disaffezionato ed estenuato da logore logiche di partito, ha voluto affidarsi e credere al profeta del web e al suo braccio armato, il duo Grillo & Casaleggio Associati. Il web sovrano avrebbe dovuto restituire al “popolo della rete” la democrazia, renderla a portata di click. Così sotto i migliori auspici ieri si sono tenute, rigorosamente on line, le “Quirinalie“: votazioni tra gli iscritti al movimento per eleggere, tra una rosa di nomi, il candidato al Quirinale. La scelta del possibile futuro Presidente della Repubblica italiana, in questa delicatissima fase storica per il nostro Paese, attraversato da una delle più gravi crisi economiche dal dopoguerra, affidata a votazioni on line.
Immancabile la sfilata virtuale dei manipoli grillini su Twitter con il fiero hashtag #iovotoilmiopresidente. Con il passare delle ore è sopraggiunta la confusione e la concitazione. Nelle ore successive alla votazione continuava a non arrivare risultato definitivo. Le nebbie si diradano e infine oggi giunge il comunicato ufficiale diffuso dal blog di Grillo “Le votazioni per il presidente della Repubblica di ieri sono state oggetto di attacco di hacker – si legge-. In presenza dell’ente di certificazione è stata riscontrata una intrusione esterna durante il voto e siamo riusciti a determinare le modalità con cui è avvenuto l’attacco”. L’ente di certificazione Dnv Business Assurance, che verifica per conto dalla Casaleggio Associati le procedure di voto, ha rilevato un’anomalia che “ha compromesso in modo significativo la corrispondenza tra i voti registrati e l’espressione di voto del votante. Trattandosi di un controllo periodico non è stato possibile determinare con certezza il momento iniziale della compromissione”. Si è improvvisamente inceppata la democrazia a cinque stelle, non sapremo mai quale fosse il risultato, ormai le votazioni sono state invalidate. I maghi del web gabbati dall’attacco di un temibilissimo pirata informatico, dicono. Per i maligni, invece, si tratterebbe di banalissima approssimazione tecnica con cui viene gestita la piattaforma a 5Stelle, se non un tentativo di sabotare il risultato poco gradito del voto. Il deus ex machina del web pero’ ha deciso democraticamente che le votazioni verranno ripetute oggi con nuovi, non ben precisabili, livelli di sicurezza. Nessun dubbio attanaglia i sostenitori del movimento su chi e come vengono effettivamente gestite le votazioni, i loro dati personali in conseguenza dell’attacco informatico, l’importante è fidarsi e obbedire. La rivoluzione del basta partiti, basta sindacati potrebbe diventare basta democrazia reale, meglio alienarsi nell’esercizio del suo surrogato a portata di click. Poi a quello che resterà di questo Paese e delle sue Istituzioni ci penseremo domani. In fondo è pur sempre un altro giorno.