Questa volta L’indiependente webzine incontra Pierpaolo Capovilla, personaggio scomodo. Ci confrontiamo su tutto, dalla poesia e dal potere della parola, fino al ruolo dei social network nel mondo contemporaneo, dalla politica e il potere “rivoluzionario” delle arti, fino al nuovo lavoro del Teatro degli Orrori.
Incontriamo PPC poco prima del concerto alla Casa della Musica di Napoli – qui trovate il report del live -, e poco dopo il soundcheck: ha l’aria rilassata, sorseggia una birra e accende una sigaretta dopo l’altra. Con una calma serafica risponde alle nostre domande per una mezz’ora almeno, e riportiamo tutto all’interno del video qui sotto. Purtroppo la mano che reggeva la telecamera appartiene ad una persona irrequieta, chiediamo venia e dalla prossima volta assicuriamo maggiore stabilità.
A fine intervista abbiamo chiesto a PPC anche un consiglio sulle linee guida che dovrebbe seguire una rivista nel XXI: lui ha parlato della cultura, dell’importanza dell’educazione – ci deve animare un progetto comune insomma, ripetere i concetti importanti finché non si fissano in testa.
Ad ogni modo, che lo amiate o lo odiate, riportiamo qui sotto l’intervista, ringraziando Federica Rinaldi per la disponibilità a confrontarsi con Pierpaolo Capovilla.