Stasera ho pensato che si dovrebbe regalare il gelato a tutti, per tutto l’anno. 3 gusti, crema cioccolato e panna.
Tutto questo mentre ero alla festa dell’Unità di Bologna, davanti allo stand di una gelateria che a livello locale fa tanti soldi facendo pare discretamente il prodotto stesso. Vabbè, allo stand dei Giovani Democratici (scritto con le lettere maiuscole) suona pure un gruppo indie, molto apprezzato dalla critica, vedi mai che in una serata di fine agosto ascolti qualcosa di interessante oltre a pensare a una legge per una super liberalizzazione del gelato.
Dovete sapere che il pubblico medio della festa in una città come Bologna è facilmente schematizzabile così:
– non vota partito democratico,
– non hai mai votato partito comunista,
– non ha mai votato in qualcosa vicino alla sinistra (i socialisti di craxi non valgono)
Però guardo i ragazzini di 14/16 anni che accorrono allo stand dei Giovani Democratici (sempre in maiuscolo), davanti ci sono aree con videogames e autoscontri. Molti di loro sono curiosi, ragionandoci bene non hanno fede politica e l’unica cosa che sanno è quella che Obama è un figo Democratico mentre Berlusconi una cattiva persona di destra, inoltre Matteo Renzi è nelle loro grazie perché giovane e segue il calcio. Pur avendo pagato fin troppo di gelato, decidono di andare a vedere se effettivamente i Democratici del nostro paese son proprio fighi.
Il palco è stupendo, stand attrezzato con ottimi volumi, bar pulito e ben tenuto,buone luci. Insomma questo dev’essere per forza di cose il centro della festa, qui si fa scouting e si prendono voti. Più avanti, si nota una casetta di fianco al parcheggio con le roulotte verso il nulla della campagna e davanti al tendone di Moira Orfei. Sono sardi, bandiere ovunque, immagino schiacciati dal peso dei Giovani Democratici in una città rossa come Bologna. Eppure dopo pochi istanti il mio sguardo persiste in quella direzione e non verso il mega stand giovane e democratico (non più maiuscolo). Davanti a te ci sono giovani con il golfino sulle spalle, molto “bravi ragazzi” amanti della musica dei Radiohead e dei Muse, innamorati di Guccini, ma un tantino grigi. Ti guardano, ti invitano ma lo stand é vuoto. Oppure è troppo grande e grigio pur essendo pieno di colori. Sale il magone, ripensi al gelato costoso e all’improvviso i 14/16 enni sono spariti, spaventati verso i sardi. I giovani Obama ti guardano, ti sforzi nell’immaginare la sinistra unità, i film bellissimi con le cavalcate elettorali e il divertimento Democratico, eppure…
… facciamo un salto dai sardi, lì ti verrà voglia di giovani democratici. Invece no, entri e trovi tutto ma soprattutto il contrario di tutto. Post Punk, Hipster, Post Hipster, ragazzi con le Vans e il BMW X5 insomma vedi gente giovane, presunta creativa e abbastanza aperta per tenere conversazioni su come si faccia a tener lunga la barba. Questo è un vero congresso, qui c’è quello che serve per poter vincere le prossime elezioni. Sono certo che Matteo Renzi lunedì verrà qui, parlerà dei film di Natale e citerà uno spezzone con Jerry Calà che fa “libidine”, di certo non potrà fermarsi in quel poetico e solitario stand. Inoltre il gelato costa poco, si mangia bene, la birra è di qualità e poi, nonostante il tendone di Moira Orfei, siamo nel punto più cool non solo della festa ma anche della città per queste settimane.
Ritorno verso la mia macchina, getto lo sguardo allo stand dei giovani democratici (chiudo in minuscolo) che ancora una volta mi osservano sconsolati, pronti a parlare di quali riforme dovrebbe mettere in atto il segretario del futuro. Io mi commuovo, penso a quando bene potrebbe fare il gelato gratuito per tutto l’anno e me ne vado.
Una promessa elettorale come la mia, avrebbe sicuramente un gran successo (purtroppo).