Old Market è una delle zone più antiche di Bristol, collega il centro alla zona orientale, Easton, dove non a caso risiedono le diverse comunità asiatiche. Il mercato vecchio si è costruito nel tempo, a partire dal XII secolo, immediatamente fuori alle mura del vecchio castello – l’area che oggi coincide con Castle Park, parco pieno di fiori e di primavera e di gente accampata a fare giocoleria e picnic a qualsiasi ora del giorno. E’ il castello, cioè i ruderi che ne rimangono, che a maggio ospita la Love Parade, evento attesissimo dai fattoni e dai fanatici di techno locali, un festival di musica elettronica che va avanti ininterrottamente per 48 ore durante l’ultimo week-end di maggio. Noi, in quell’occasione, abbiamo seguito il Dot-to-dot, vuol dire che ci riproveremo l’anno prossimo. Ma torniamo nell’Old Market, invece, e mettiamo da parte i toni da guida turistica. La strada che per diversi secoli ha collegato Bristol con Londra oggi collega lo Stag and Hounds con il Trinity College, due delle location principali della scena musicale bristolese. Il primo è una ex-locanda storica risalente ai tempi del mercato vecchio, appunto, approdo per i mercanti, e accoglie principalmente gruppi della scena locale e mini-festival indipendenti. Il secondo è una monumentale chiesa di costruzione più recente, venue per eventi di richiamo maggiore: ci ho visto infatti i Fuck Buttons – che in UK tutti chiamano in realtà Fu** Buttons, omettendo parecchi suoni nel mezzo, per apparire più polite – che neanche a farlo apposta, è probabilmente il gruppo Bristol-based più presente al momento sulla scena internazionale. Tra lo Stag e Hounds e il Trinity, oltre alla graticola di pubs che formano il gay village, c’è da qualche anno anche l’Exchange, bella sala concerti, non grandissima, con buona selezione di bands e pubblico abbastanza ristretto ma molto attento. Molto diverso dallo Start the Bus, posto di passaggio dove a volte la musica sembra un fatto accidentale: qui ci si viene apposta per sentire i gruppi. Ci sono stato qualche mese fa, per sentire i Crystal Stills, un live piuttosto moscio, devo dire. E ci torno su suggerimento di Louise Brady – anche stavolta autrice delle splendide foto – per l’Old Market Other Weekender, festivalino indoor in due giorni dedicato all’esplorazione delle “altre” sonorità bristolesi, nello spirito del locale, ma anche del tipico pub: buona musica e free entrance, che con l’estate e l’esodo degli studenti, la gente che viene per locali è considerevolmente diminuita.
Quattro gruppi in programma per il venerdì – Twins, Dhariwal/Skerman/Maynard, Actual Bird, Salope – e quattro per il sabato – Drone Soul, Twelve Hour Foundation, Foehn, Kissmeyou’rebeautifulthesearetrulythelastdays – tutti Bristol-based. Non siamo rimasti affatto delusi.
I più belli del mucchio, o quelli che mi hanno impressionato di più, sono stati Dhariwal/Skerman/Maynard, trio improvvisato per l’occasione che ha messo in piedi una lunga e ininterrotta suite post-rock-noise di una trentina di minuti, intensissima e con diversi cambi di strumenti. Al centro della scena, Deej Dhariwal, non nuovo a esibizioni soliste, ma principalmente noto come chitarrista della popolare band post-rock-noise Thought Forms, al momento coinvolta in un ininterrotto tour che tra estate e inverno li porta in giro per Francia, Spagna e quindi UK, in apertura a Portishead, 65 Days of Static e This Will Destroy You. Sul loro sito è disponibile un recente split 7’’ che li associa ad un’altra realtà di sonorità affini proveniente invece da Brighton, Esben and the Witch. Ad accompagnare le distorsioni drone-like dell’estroso chitarrista, Roger Skerman, batterista dei jazzisti Wizard Trio, visibilmente il più attempato del terzetto, e Owend Maynard, altrimenti noto come Louise’s Guidelines, all’occorrenza seconda chitarra, synth, rumori vari e voce che si produce in una serie di vocalizzi e lamenti indistinti.
Molto belli anche Actual Bird, che in un festivalino così pieno di sonorità sperimentali, pedali, droni e quantaltro, rischiano certamente di passare inosservati o risultare perfino banali, a danno del loro talento rock, della tecnica, della psichedelia e della grintosa presenza sul palco, oltre a una tendenza a non prendersi troppo sul serio che è sempre un piacere incontrare in un concerto. Forse proprio per contrasto, questa formazione fin troppo classica ci regala un bel break di pura musica di cui si sente bisogno in una serata di grande impegno per le orecchie, un po’ di sano rock che sgranchisce le gambe. Non sia mai capitate da queste parti, Actual Bird saranno di nuovo in scena il 22 luglio, sempre qui a Bristol, ma al Fleece.
Dal secondo giorno, impossibile non notare, se non altro per il nome, Kissmeyourebeautifulthesearetrulythelastdays, sperimentazioni hambient e noise con droni, e Twelve Hour Foundation, duo formato da Polly e Jaz, di solito legati a percorsi indipendenti ma decisamente più interessanti quando producono insieme, che propongono un altro tipo di sperimentazione, costruendo melodie piuttosto pop su sonorità elettroniche concrete-concettuali. Al duo si accompagna spesso un possibile terzo componente del gruppo, Matt, addetto alla parte visiva. In tre, riescono a produrre meraviglie come questa.
The Twelve Hour Foundation – Through Violet Perspex from Jez Butler on Vimeo.
Segnalazione finale anche per Salope e Fohen, due one man band dalle sonorità piuttosto estreme. Il primo si cimenta nella produzione di sonorità noise alternandosi tra un contrabbasso elettronico e vecchie apparecchiature a transistor, il secondo invece tende più a costruire un contesto low-fi con droni e registrazioni da dictaphone. Purtroppo, di nessuno dei due sono riuscito a recuperare tracce sonore sulla rete, ma immagino che anche questo faccia parte dello spirito dei loro progetti.
E insomma, così un altro ordinario week-end al mercato vecchio è scivolato via.
foto a cura di Louise Brady – in copertina i Dhariwal/Skerman/Maynard
[divider]