Ieri sono stati aperti gli archivi di stato sulle stragi. Al di là delle polemiche che ne son venute fuori in serata sull’esistenza o meno di un segreto di stato, e sulla necessità di aprire le carte militari, andiamo a vedere quali sono le stragi interessate alla declassificazione del governo, anche solo per ricordare un periodo nero della storia italiana. La verità non verrà certo fuori domani, è una trama davvero intricata quella che coinvolge il filo degli attentati da Piazza Fontana al rapido 904.
1. Strage di Piazza Fontana, 1969 Milano
Sono le ore 16,37 quando una bomba esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano il 12 Dicembre del 1969: 17 persone morte e 88 ferite. Lo stesso giorno esplodono altri ordigni a Roma, uno in un tunnel sotterraneo tra Via Veneto e la Banca Nazionale del Lavoro, e ancora all’Altare della Patria e a Piazza Venezia (con altri feriti). Con queste esplosioni si inaugura la stagione del terrorismo in Italia: da allora in poi si conteranno 2.712 attentati terroristici, 351 morti, 768 feriti. Tra gli oltre ottanta sospettati della strage viene convocato in questura anche il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, la cui vicenda sarà emblematica: durante l’interrogatorio del 15 Dicembre con il commissario Calabresi, Pinelli precipita dalla finestra del quarto piano e muore in ospedale poche ore dopo. Ben presto il commissario e il questore Guida cominciano a parlare di suicidio, versione che sarà poi contestata sia dalla vedova Pinelli che da alcuni giornali. Qui potete approfondire come la vicenda di Pinelli si intreccia a quella di Adriano Sofri, in seguito accusato di essere il mandante morale dell’omicidio del commissario Calabresi.
‘’La cosiddetta strategia della tensione ebbe la finalità di rimettere l’Italia nei binari della “normalità” dopo le vicende del ’68 ed il cosiddetto Autunno caldo’’ – si legge nel Memoriale Aldo Moro.
2. Strage di Gioia Tauro, 1970
Il 22 Luglio del 1970 al treno direttissimo Palermo – Milano viene procurato volontariamente un deragliamento a pochi metri dalla stazione di Gioia Tauro, con un bilancio di 6 morti e più di 70 feriti. Nella denuncia della strage come intenzionale (ad opera di neofascisti in collaborazione con la ‘ndrangheta) si distinsero gli ”Anarchici della Baracca”, che persero poi la vita in un misterioso incidente stradale avvenuto il 26 Settembre dello stesso anno: erano in viaggio verso Roma per consegnare i documenti di denuncia riguardanti le rivolte di Reggio Calabria che avevano preceduto di poco il deragliamento del treno a Gioia Tauro.
”Sono convinto che quei cinque giovani avessero trovato dei documenti importanti. Non riesco a spiegarmi in altro modo la sparizione di tutte le carte che si trasportavano nella loro utilitaria.” Salvo Boemi, Antimafia calabrese
3. Strage di Peteano, 1972
Peteano si trova in provincia di Gorizia, ed è luogo di un altro attentato terroristico avvenuto il 31 Maggio 1972, provocando 3 morti dell’Arma dei Carabinieri. Nella notte del 31 una telefonata anonima raggiunge la caserma dei carabinieri segnalando una 500 sospetta con due buchi sul parabrezza: l’ordigno esplode quando i carabinieri tentano di aprire il cofano della macchina.
4. Strage della questura di Milano, 1973
Cinquantadue feriti e quattro morti è il bilancio dell’esplosione di una bomba a mano avvenuta il 17 Maggio 1973 davanti alla questura di Milano, mentre si svolgeva la cerimonia in memoria di Luigi Calabresi (vedi Strage Piazza Fontana).
5. Strage di Piazza della Loggia, 1974 Brescia
Il 28 Maggio 1974, in Piazza della Loggia a Brescia, esplode una bomba nascosta in un cestino della spazzatura mentre era in corso una manifestazione antifascista. Morte 8 persone, ferite 102.
‘’Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).’’ Pier Paolo Pasolini
6. Italicus, 1974
La notte del 4 Agosto del 1974 una bomba esplode sul treno espresso Roma – Monaco di Baviera all’altezza della provincia di Bologna, uccidendo 12 persone e ferendone 48. Aldo Moro avrebbe dovuto essere a bordo di quel treno, ma venne raggiunto all’ultimo momento da alcuni funzionari del Ministero per firmare dei documenti, il tempo di perdere il treno. ”Mio padre doveva viaggiare sull’Italicus per raggiungere la famiglia in vacanza in Trentino, ma prima che il convoglio partisse fu fatto scendere per firmare delle carte importanti”, ricorda la figlia.
”Con la bomba al tritolo che abbiamo messo sull’Espresso Ro-Fi abbiamo voluto dimostrare alla Nazione che siamo in grado di mettere bombe dove vogliamo, in qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, dove e quando ci pare’‘, è la rivendicazione di Ordine Nuovo.
7. Strage di Ustica, 1980
27 Giugno 1980, l’aereo della compagnia Itavia decollato da Bologna e diretto a Palermo si squarcia in volo e cade nella zona di Ustica: perdono la vita tutti gli 81 passeggeri del volo. Le cause sono ancora oggi sconosciute, e le ipotesi riguardano un missile sparato da un aereo militare, una collisione con un aereo militare, un cedimento strutturale dell’aereo o un ordigno a bordo. Le stesse indagini non hanno escluso un coinvolgimento internazionale, anche a detta di Cossiga che ha avanzato l’ipotesi di un missile francese.
8. Strage di Bologna, 1980
L’attentato alla stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 è uno di quelli che hanno causato più vittime, 85 i morti e oltre 200 i feriti. Sono le ore 10:25 nella sala d’aspetto della stazione di Bologna quando un ordigno esplode dentro una valigia.
Per gli attentati di Ustica e Bologna non si è mai esclusa anche una pista legata a Gheddafi. Tuttavia gli esecutori materiali della strage di Bologna furono individuati in Valerio Fioravanti, esponente dei Nuclei Armati Rivoluzionari neofascisti, e la compagna Francesca Mambro.
”Ci siamo incrociati da bambini, io avevo 9 anni e lei 8. La scena iniziale della Famiglia Benvenuti, uno sceneggiato televisivo degli anni Sessanta, è stata girata alle case popolari, dove viveva Francesca… Volevo fare l’attore, alla fine ho fatto altro. Con Francesca ci siamo conosciuti lì, poi ci siamo incontrati a 15 anni in giro per le sezioni. Non è stato un colpo di fulmine ma un grande amore aiutato da una grande figlia e da una vita tribolata che rinsalda gli affetti.”, dichiarazioni di Giusva Fioravanti.
9. Strage del Rapido 904, 1984
Conosciuta anche come la strage di Natale, avvenuta il 23 Dicembre 1984 nella Grande Galleria dell’Appenino a bordo di un rapido proveniente da Napoli e diretto a Milano, causò 15 morti e 267 feriti. Il treno fu colpito da un’esplosione alle 19:08.