In Siria è ormai guerra civile. Dopo la morte di due giornalisti e la strage in Moschea con quaranta fucilazioni – e altrettanti morti – il vicepremier siriano attacca Obama definendolo “l’uomo che cerca un pretesto” per fare come In Iraq. In effetti l’analogia con le bombe chimiche di Saddam è presente nelle recenti dichiarazioni del First Man USA, ma il vero nodo del problema è un altro: è vero che Assad sta per capitolare, come ottimisticamente credono alcune potenze occidentali?
Pare che fino a ieri in realtà i mezzi di trasporto funzionassero regolarmente – aerei e treni – tanto da poter permettere l’andirivieni di figure diplomatiche e non, di traffici di consiglieri e ministri dai palazzi di poteri alle proprie abitazioni. Quindi è vero che le strade siano ormai sotto il controllo dei ribelli? Pare proprio di no a questo punto.
E allora perché continuano ad arrivare notizie di morti? Chi sono questi morti? A che fazione appartengono e soprattutto ha davvero importanza? Lo scorso sette agosto il sottosegretario agli esteri ha chiesto a Napolitano di revocare tutte le onorificenze conferite ad Assad da parte dello Stato Italiano (cosa che avevamo già riportato noi qualche settimana prima).
Inoltre recentemente Assad è riapparso in televisione – dopo giorni di misteriosa assenza – tutt’altro con l’aria stanca o sul punto di fuga. Anzi ha dichiarato che intende ripulire la Siria dai terroristi e lo ha detto di fronte al siriano Sa’id Jalili, figura politicamente di rilievo nel mondo iraniano.
A Damasco intanto non si finisce di contare i morti, solo oggi 183 contro i 42 ad Aleppo. La situazione della Siria è attualmente imprevedibile e si è addirittura parlato – qualche ora fa – delle dimissioni di Assad, che forse potrebbero portare la parola fine alla guerra civile.
P.S.: I ribelli – che ormai sono un’entità assolutamente indefinita per i media – tuonano contro gli USA affermando che l’aiuto promesso non è mai arrivato.
P.P.S.: «È stato un tempo il mondo giovane e forte,
odorante di sangue fertile,
rigoglioso di lotte, moltitudini,
splendeva pretendeva molto
Famiglie donne incinte, sfregamenti,
facce gambe pance braccia
Dimora della carne, riserva di calore,
sapore e familiare odore
È cavità di donna che crea il mondo»