Nel momento clou della corsa alla Casa Bianca fra Democratici e Repubblicani, ritorna la serie televisiva dedicata alla famiglia più potente del Texas. Quella i cui rampolli non si strozzano con i salatini, intendo. La prima puntata della nuova serie di “Dallas” si apre con Bobby Ewing che si risveglia improvvisamente madido di sudore. Ha appena avuto un incubo: ha sognato che “Dallas” ricominciava. L’attore che lo interpreta è sempre Patrick Duffy. Per sfuggire alla serie precedente arrivò a smazzettare lo sceneggiatore e trovò la morte, ma quando smise di pagargli il pizzo risuscitò. Adesso le cose per lui sembrano mettersi bene: pare che abbia un cancro al duodeno. Nella vita reale. Anche stavolta gli intrighi non mancano. J.R. (Larry Hagman), nonostante osteggi pubblicamente l’Obamacare, ormai vive solo grazie al Viagra e alla voglia di fregare qualcosa a suo fratello minore. L’occasione di uscire dalla sua profonda depressione subclinica si presenta quando ottiene da un giudice federale corrotto l’autorizzazione a cercare il petrolio nelle rughe della faccia di Pamela (Victoria Principal) amata ex-moglie di Bobby. Bobby si oppone a questa azione e minaccia di scontrarsi con il fratello. “Non trivellerai la faccia di Pamela. Io ormai ho abbracciato le energie alternative!” tuona il minore degli Ewing, accarezzando una foto di Al Gore. J.R. lo deride e si sposta su un’altra scena del set senza avvisarlo. Memorabile la scena in cui, improvvisamente, J.R. parla per dieci minuti a una sedia vuota insultandola per la sua fallimentare politica economica. “Dov’è il petrolio che mi avevi promesso? Non ti sei comportata come una vera sedia! Come uno sgabello, al massimo! E siamo tutti meno sicuri, da quando ci sediamo su di te!”. Grazie a questa uscita, la Ewing Oil perde la meta’ del suo valore azionario, mentre si impenna il mercato di sediolini, poggiapiedi e triclini. Mentre ormai chiunque lo guarda come un vecchio rimbesuito e i truccatori stanno per asportargli il cappello da cowboy, J.R. si riscatta con un colpo di coda inaspettato: sfodera un iPhone5 e con quello attira tutti i suoi giovani dipendenti in una fossa piena di alligatori della Louisiana. Dopo aver scaricato un’app che compie riti satanici, richiama in vita Paolo Limiti e Enrico Vaime e li assume per guardargli le spalle mentre gli parlano di Marilyn Monroe e Renato Rascel. Il futuro del Southfork Ranch è di nuovo nelle mani del suo cuore di tenebra.
Stefano Pisani
Stefano Pisani, giornalista e autore satirico. Ha collaborato con "Il Misfatto" (inserto satirico del "Fatto Quotidiano" diretto da Stefano Disegni) e ha collaborato come autore satirico per l'Unità e a "1,2,3 stella" di Sabina Guzzanti.
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