”Immagina se sposava una lesbica a Sant’Agata”, mi scrive C. dal profondo Nord, parlando di un eventuale alter-ego di Bill De Blasio, neo-sindaco e volto nuovo della New York democratica e multiculturale. E così l’immaginario percorso di un Guglielmo De Blasio della provincia beneventana viene subito in mente: ovvero, cosa direbbero a Sant’Agata de’ Goti di un Bill De Blasio all’italiana, rimasto in Italia, con la famiglia all black, e una moglie ex lesbica e attivista dei diritti dei gay? In questi giorni il piccolo centro in provincia di Benevento esibiva orgogliosamente cartelli nei bar e negozi e parrucchieri con la scritta ”Bill for mayor”, e ha seguito in diretta la notte delle elezioni, fino all’esplosione di gioia per la vittoria di De Blasio. Col cuore a Ny.
Chirlane McCray è la moglie nera di Bill, il personaggio controverso su cui diversi articoli in questi mesi si sono divertiti a scavare nel passato: tant’è che tra le cinque cose da sapere sul sindaco De Blasio in un pezzo apparso sul Whashington Post c’era la storia della sua famiglia, che attira un sacco di attenzione mediatica. La coppia si incontra nel 1991 a New York, ed è amore a prima vista: lei abbandona i saggi di combattimento di genere, e lui la conquista. Su Facebook postano le foto della loro gioventù.
Chissà cosa direbbero a Sant’Agata se Will fosse rimasto a vivere lì, e avesse portato a casa Chirlane, ammesso che a Sant’Agata si possano trovare delle Chirlane. ‘‘Ciao mamma, questa è la mia compagna: sì in passato è stata un’attivista lesbica, ma adesso siamo innamorati!”. In America certe cose le prendono relativamente bene, anzi diventano storie di piccole conversioni sulla retta via da raccontare e narrare; in Italia la storia di Chirlane prenderebbe un’altra piega. Ora però lo so che in realtà Sant’Agata è un paese abbastanza aperto e progressista, che siamo nel 2013, e le lotte di Bill per i diritti dei neri in terra beneventana sarebbero sicuramente adorate.
E così, per tornare alla domanda provocatoria di C. dal profondo Nord, e per prevenire lettere di protesta da Sant’Agata de’ Goti, escludo che la storia di Guglielmo De Blasio sarebbe stata diversa se fosse cresciuto a Sant’Agata. Basta con questo pregiudizio sui paesini italiani che non possono essere cruogiolo di culture come New York City! Da Sant’Agata può partire la vera rivoluzione! Aspettiamola.