Sembra che la lezione dei Daft Punk abbia fatto scuola. E questa volta non sto parlando di musica, bensì di marketing. Dopo le entusiastiche dichiarazioni di James Murphy (LCD Soundsystem e produttore di parte del disco) che parlando del prossimo lavoro degli Arcade Fire ha detto“It sounds like Arcade Fire in the way that only Arcade Fire sound like Arcade Fire, you know? It’s really fucking epic. Seriously. I mean, I feel at this point like I’m too close to it to really talk it up and do it justice. You know?”, si mette in moto infatti quella stessa hype machine che, in epoca di viral marketing e dopo l’indiscusso successo del lancio di Random Access Memory, non smette di rivelarsi il miglior lancio pubblicitario possibile.
Ed è così che dopo l’annuncio della data di lancio dell’album e dopo l’apertura di un account Instagram e di un sito internet in cui, come potrete vedere qui, per il momento compare solo il video di una persona che disegna con un gessetto la scritta Reflektor inscritta in un quadrato formato a sua volta da altri nove quadrati, sono iniziate a spuntare come i funghi in giro per il mondo scritte identiche a quella del video, come questa, qui a destra, al Colosseo.
Ora due sono le cose: o stanno aprendo luoghi di culto di una religione politeista che li venera come divinità, oppure Reflektor sarà il titolo del prossimo album.
Mi auguro di non incontrare mai Win Butler vestito da Papa.
P.S. No Cars Go a Lucca è un ottimo rimedio contro l’afa. Provare per credere
