Santarcangelo di Romagna è un comune in provincia di Rimini con due particolarità: un arco dimenticato in mezzo alla piazza paesana e Mutonia.
Il primo, nonostante sia la versione kinder di un’opera monumentale, non corre alcun pericolo. La Mutoid Waste Company, il gruppo di artisti che abita nel campo denominato Mutonia, ha invece ricevuto l’avviso di sfratto.
Verso Mutonia
Quando pensate alla Londra degli anni ’80, quella dei Clash e della Thatcher, metteteci anche loro, il collettivo della Mutoid Waste Co.
La Gran Bretagna si dibatte tra lotte di classe e neoliberismo sfrenato. Nel già incasinato panorama londinese il gruppo inizia a costruire arte a partire dai rottami. I ferri vecchi diventano la materia prima di opere a metà tra l’apocalittico e Goldrake.
Se di sola creatività non si vive, la Mutoid Waste Co. si crea un nome anche nel mondo delle feste della capitale, dove i loro warehouse parties – mostre d’arte in capannoni occupati che poi diventavano rave – piacciono un po’ a tutti.
E’ il 1989 quando il collettivo riceve il primo avviso di sfratto. Le incursioni della polizia nel quartier generale della compagnia si fanno sempre più frequenti e la Mutoid Waste Co. decide di fare i bagagli.
La tappa successiva è la Germania. Il gruppo si stabilisce in una Berlino in cui il Muro già inizia a sgretolarsi. Qui costruisce Kaferman, un alto personaggio con un vecchio maggiolone al posto del petto che lancia un Uccello di Pace (qualsiasi cosa questo significhi) proprio verso la Germania Est. La scultura ha l’espressione di un sedicenne al suo primo incontro con gli acidi, ma riscuote un discreto successo.
Proprio durante la parentesi tedesca al gruppo si aggiunge Debs, un’inglese ad oggi membro storico della Mutoid Waste Co. L’ho contatta pochi giorni fa, mentre lasciava il festival di Glastonbury, dove sono state esposte le sue opere, e, guidando verso il Lancashire, ha trovato il tempo di raccontarmi la sua storia e quella di Mutonia.
Debs, nel 1992, aveva 19 anni e viveva in un vecchio camion appartenuta a un circo. E a bordo di casa sua raggiunge il collettivo a Berlino. Io alla sua età mi sentivo alternativo con un paio di Converse e attraversare la Provenza su una Yaris mi sembrava un’esperienza on the road. Gioventù diverse.
In breve l’artista diventa parte integrante della Mutoid Waste Co. A spingerla verso il gruppo sono il concetto d’arte proposto, lo stile di vita indipendente dagli standard socialmente accettati, una comune visione del ruolo dell’opera come performance…insomma, le piacevano i maschi del collettivo.
La Mutoid Waste Co. riprende la strada, con al seguito il camion di Moira Orfei. Inizialmente intendono percorrere l’Europa in una sorta di tour permanente, ma, arrivati a Santarcangelo di Romagna, probabilmente in preda agli effetti di qualche droga particolarmente pesante, decidono di fermarsi.
Romagna mia
Nasce Mutonia, un campo più o meno stabile, in cui i membri del gruppo vivono e lavorano. Debs parla della comodità essenziale di avere un punto d’appoggio fisso, soprattutto per la creazione delle opere più grandi (un’installazione alta 4 metri fatica a farsi costruire in un camion. Anche se è quello su cui viaggiavano gli elefanti).
La popolazione li accoglie bene, forse sperando in un revisione gratuita in chiave mutoid dell’arco della piazza. Pezzi del gruppo proseguono nel loro stile di vita nomade, abbandonando Santarcangelo durante i mesi estivi per percorrere le vie dei tanti festival che richiedono le loro opere. Altri scelgono di metter su famiglia, iscrivendo i propri figli alle scuole comunali e seguendo le tournée dell’Orchestra Casadei.
La Mutoid Waste Co. intanto cresce e accoglie nei propri ranghi altri artisti e musicisti (anche italiani) che raggiungono Santarcangelo per vivere nell’atmosfera di Mutonia.
Un vicino è per sempre
Nonostante, come ricorda Debs, il collettivo non sia mai stato squatter (almeno nel comune romagnolo), occupando l’area del campo su invito della cittadinanza, non tutti gradiscono la più che ventennale presenza della Mutoid Waste Co. in paese.
Un vicino – uno solo – ha puntato i piedi e, tramite un esposto al Tar, ha forzato la mano del Comune che si è visto costretto a ingiungere lo sfratto a Mutonia. Inevitabile, visto che la base del gruppo non risulta nel piano urbanistico di Santarcangelo.
La comunità si è mobilitata rapidamente, accendendo l’attenzione dei media locali (e non solo). Ne è nata una petizione e manifestazioni fuori e dentro la rete a favore dei creativi sfasciacarrozze della Mutoid Waste Co.
Sicuramente, quando il vicino rissoso capirà che Mutonia, con tutto il suo patrimonio di creatività e ferraglia, rappresenta una risorsa per Santarcangelo, si darà una calmata. Ma, fino a quella volta, una firma e un mi piace possono aiutare Debs e gli altri.
http://www.change.org/petitions/salvate-mutonia