Macaualy Culkin è un nome che anche se ultimamente riecheggia meno di quello di Miley Cyrus, è ancora indelebile e significativo per tutti noi figli degli anni ’80 e ’90, tanto che nel periodo di Natale non lo diciamo a nessuno ma se possiamo non perderci la millesima visione di Mamma ho perso l’aereo è meglio. Il faccino angelico ma al contempo spregiudicato di Kevin McCallister, le scivolate di Joe Pesci e una scena carica di ansia come questa, sono e sempre rimarranno per noi fonti di grandi emozioni.
Peccato che, pochissimo tempo dopo questo film, il suddetto Culkin finì nelle grinfie di Michael Jackson prima e in quelle dell’eroina poi e da Richie Rich in avanti la sua carriera cinematografica subì una lenta ma inesorabile discesa verso l’oblio. Abbandonata però questa, il caro Macaualy non si diede per vinto e negli ultimi anni ha sempre cercato di incanalare il suo estro artistico in altre attività: qualche comparsata in spettacoli di teatro, ai concerti di Adam Green, ma soprattutto alle centrali di polizia e nella dimora parigina di Pete Doherty, rinomata convivenza da prendere come esempio per il perfetto coinquilinaggio.
Bene. Come se tutto questo già non bastasse, da un paio di giorni sono nati i Pizza Underground, cover band nientepopodimeno che dei Velvet Underground.
La band –il cui leader è per l’appunto Macaualy Culkin e gli altri membri gente difficilmente già sentita quale Matt Colbourn, Phoebe Kreutz, Deenah Vollmer e Austin Kilham– si è data da fare per rendere gloria a testa alta ai pezzi più famosi dei Velvet Underground.
Un’ azione volta a rendere omaggio a Lou Reed, che ne devia però completamente il significato: ogni pezzo è incentrato infatti sulla fondamentale tematica letteraria della Pizza.
Giusto per fare qualche esempio, alcuni pezzi sono intitolati I’m waiting for the delivery man, All the pizza parties e Take a bit of a wild slice.
Sulla loro pagina bandcamp potete trovare il link per ascoltarle tutte in soli 08:49 minuti e valutare voi stessi gli effetti dell’eroina e del successo giovanile nel lungo periodo.
Dal loro tumblr invece possiamo notare che tra gli strumenti utilizzati ci sono anche dei cartoni della pizza, sempre per far confluire in un’unica essenza l’amore per questa e per Lou Reed.
Nel frattempo, non ho ancora colto il significato intrinseco –più che della cover band in sé– della copertina scelta:
Quindi mentre state canticchiando “ooh it’s such a pizza day, I’m glad I spent it with you“, siete invitati ad apportare il vostro efficace contributo per aiutarci a risolvere questo dubbio gnoseologico di fondamentale importanza.