Ho deciso di scrivere questo articolo quando, poco prima di andare a letto, ho realizzato che era inutile fissare il numero di follower del Papa su Twitter e bestemmiare ad ogni refresh della pagina. Dovevo in qualche modo reagire. So che seguire per partito preso una persona che non ha ancora twittato nulla è roba da gente strana come Pippo Franco. Infatti mi vien da pensare che molti di quei follower siano in realtà hater e troll pronti a colpire.
(tra l’altro il Vaticano ha già dato prova di essere piuttosto permaloso. Non so se vi ricordate la campagna pubblicitaria di Benetton. Chissà se in questo caso a San Pietro era prevalsa l’idea “dell’essere gay è un peccato tanto quanto baciare un beduino” o il principio del “meglio fascista che frocio”. Inoltre può essere che se la siano presa per il fatto che il papa viene ritratto mentre bacia un maggiorenne, quando tutti sanno che il miglior metodo contraccettivo adottato dalla curia romana è quello di puntare su un altro target)
Rischio calcolato? Chissà cos’è passato per la mente del Santo Padre, o di chi gli ha fatto prendere la decisione di creare un profilo Twitter ufficiale, ignorando la minaccia rappresentata dalla rete. Probabilmente i media advisor del Papa sono gli stessi consulenti della comunicazione del Pd.
O forse si tratta di un complesso d’inferiorità dello stesso Benedetto XVI. Prima di lui c’era stato il papa mediatico, ora è il turno di quello tecnologico. Come si può chiaramente vedere da questo video.
Iperboli contemporanee. Dalle messe in latino ai social media. E quindi non prendetevela male se da qui a qualche giorno vi beccherete nelle vostre home i papaboys instagrammati dalla finestra di Piazza San Pietro. Sulle vostre home o sulle gallerie di immagini di Repubblica.
Encicliche, angelus e messe in 140 caratteri, facendo finta che Pontifex non sembri un nick name da pischello che ascolta dubstep, o una marca di materassi venduti da Mastrota: presto quello di internet sarà un mondo bonificato dallo Spirito Santo. Difatti ci dev’essere un perché evangelico dietro a tutto ciò.
Non so se vi ricordate, ma quella volta i plutomassoni ebrei che hanno voluto fregarci con l’ennesimo giochetto di controllo globale, per convincerci tutti ad iscriverci a Twitter, hanno cominciato con i gossip delle star. Giusto così, per calamitare l’interesse.
Ora ci si mette anche il Papa («il canale di Twitter del Papa secondo un formato di domanda e risposta» rappresenta «un’indicazione dell’importanza che la Chiesa attribuisce all’ascolto ed è una prova della sua costante attenzione alle conversazioni, ai commenti e ai trend che esprimono in maniera così spontanea ed insistente preoccupazioni e speranze delle persone»), si vede che prima c’erano ancora troppi pochi antiabortisti su Twitter oltre a Formigoni. O forse c’è dell’altro, del tipo che Dio si è reso conto che la maggior parte delle seghe fatte al mondo avviene davanti ad internet. Le vie del Signore eccetera, eccetera.
(Per questo motivo che in certi collegi degli anni della ruggente Democrazia Cristiana era in voga una pratica infallibile per combattere la masturbazione. Da questo punto di vista i preti erano dei geni: per evitare che i ragazzi si toccassero li toccavano loro)
Eppure la notizia dell’esordio del Santo Padre su Twitter mi ha stimolato più di qualche riflessione. Giorni fa avevo pure esternato il fatto che, se il Papa inizierà a cinguettare per davvero, sarà facile immaginare la diffusione delle hashatag con i porchi che in questo modo potranno entrare nelle trending topics proprio come #ilPapaSuTwitter (una serie interminabile di sfottò, comprese le battute di Fabio Volo).
Un fatto che magari nemmeno la Rai, quella che proibisce la parola “preservativo” nei propri palinsesti, potrà fare a meno di notificare nei tg.
Insomma, perplime la volontà del Santo Padre di cercare un dialogo attraverso questo mezzo di comunicazione intriso di peccato, dove Satana è arrivato anni in anticipo. Siamo sicuri che questo sia il metodo giusto? #faiunadomandaalpapa: lo stai facendo nel modo sbagliato.
Nel frattempo io ho preparato una serie di domande che si potrebbero porre al Santo Padre. Una serie di interrogativi che da anni tormentano la mia anima da non credente.
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1. C’hai anche WhatsApp?
2. Secondo la Chiesa il preservativo è immorale. Allora una donna pro-life che senza l’ombra di un contraccettivo efficace si scopa un partner all’oscuro di tutto ciò è da ritenere biblicamente onesta?
3. Nel Levitico sta scritto (25:44) che è possibile possedere degli schiavi, maschi o femmine, a patto di comprarli all’estero. Più o meno come i putan tour in Thailandia o le adozioni di Angelina Jolie?
4. Siete contro i matrimoni omosessuali così i preti possono continuare a fare la bella vita da single senza avere la rogna di impegnarsi in una relazione seria?
5. Però le suore sono le spose del Signore. E i preti?
6. Perché i preti si preoccupano di dirci come fare sesso se loro non lo possono fare? Che poi a Madre Teresa piaceva fare solo la missionaria?
7. Gesù bambino bombarderebbe Gaza?
8. Ora che l’originale è su Twitter, che ne sarà dei fake che ci facevano ridere? Ban, scomunica, Castel Sant’Angelo?
9. Perché non ti sei fatto anche il profilo in latino?
10. Andranno ancora avanti con Don Matteo?
11. Perché hai scelto Twitter? Su Adult Friend Feed e Badoo non c’erano fan dei One Direction?
12. Gesù ce l’aveva con i gay perché suo padre non andava a letto con la Madonna?
13. Giuseppe e Maria non erano una coppia di fatto?
14. I preservativi sono il male perché se duemila anni fa Dio avesse avuto gli Hatù non avremmo avuto Gesù? (Mortecattiva©)
15. Ma le indulgenze comprate su Groupon hanno una data di scadenza? (Trio Medusa©)
16. Ma tu che indossi ballerine rosse: non è roba da froci?
17. Se mi tocco sono gay?
18. Ogni tanto ascolti Radio Maryja?
19. Ma quel francese lì non lo beatificate più?
20. La Bibbia e il Vangelo li ho già letti: tu che libri leggi oltre alle solite cose di Chiesa prima di andare a dormire? Quale mi consiglieresti tra questo, questo, questo o quest’altro?
21. I conservatori americani dicono che la masturbazione è come l’aborto. Quindi la maggior parte delle mie ex erano cannibali?
22. Quando si faranno le primarie del Pdl?
23. Il Terzo Segreto di Fatima era Giovanardi?
24. Mi hanno insegnato che il paradiso è una figata e allora perché ti blindano la papamobile? Se ti ammazzano non sarebbe un privilegio ritrovarti con i tuoi superiori della Hitlerjungend?
25. Pannella andrà all’inferno?
Per ricevere una qualsiasi risposta dovremo aspettare il 12 dicembre, giorno in cui il Papa inizierà a cinguettare. Già, 12/12/12, come se la gente non stesse già rompendo il cazzo per i Maya. Porteremo pazienza, mentre la home di Pontifex rimane vuota.
Tra le altre cose, se si considera il numero di follower in costante ascesa, il primo tweet del Papa sarà il più atteso della storia. Persino più dei tweet di Luttazzi.
Rallegriamoci. Abbiamo ancora qualche giorno per far colletta e convincere Anonymous a far twittare al Santo Padre una bestemmia.
P.S. mentre scrivevo questo articolo mi sono accorto che Vice ne aveva già pubblicato uno sul tema. Vice che forse ogni tanto legge L’Indiependente, dati certi articoli. Più probabilmente si tratta di una coincidenza, cose che mi dovrebbero far riflettere. Così come il fatto che sempre più gente mi dice: “Vice è una merda” e “secondo me dovresti scrivere su Vice”.