Silvio Berlusconi, in arte il premier italiano, ha comprato casa a Lampedusa via internet, 1 milione e mezzo di euro, bazzeccole per pubblicizzare le strategie di governo, più o meno sempre le stesse: terremoto in Abruzzo, visita lampo, case per tutti in arrivo, promesse baci e abbracci, toccatine di culo se è il caso; immigrazione di massa a Lampedusa, sbarco, casa promozionale, promesse, esenzioni di tasse, baci abbracci e toccatine di culo; povere ragazzette senza lavoro, promesse, baci e tante toccatine di culo, casa e bracciali per tutte. E’ così che va avanti il berlusconismo, a botte di regalini e denaro, deve essere una politica di redistribuzione della repubblica mignottara che siamo. Promessa persino la candidatura al Nobel per la pace all’isola di Lampedusa, non si sa bene perchè – forse in quanto modello di convivenza tra culture (?), i paesi scandinavi insorgono, Napoli si candida al Nobel per la Letteratura in qualità di paese delle meraviglie della munnezza. A Ruby promessa la candidatura per il Nobel per la fisica, Nicole Minetti continua la scalata al potere e si propone come nuovo ministro degli esteri. Per una crisi diplomatica come quella con la Libia Frattini appare spento e indeciso, Gheddafi apprezzerebbe.
Previsto sgombero degli immigrati nel giro di 48-60 ore, apprezzatissima la linea Bossi (”Fora da i ball”), ma vince la linea ridistribuzione degli immigrati in tutta l’Italia, le migliori giovani donne riceveranno in regalo un soggiorno nella nuova villa del premier. Viene lanciato anche un piano colore per l’isola (sarà l’azzurro?!), con spot a reti unificate.