C’erano una volta Seth Rogen e James Franco che decidono di girare una commedia. La chiamano The Interview. Narra di due giornalisti che devono intervistare Kim Jong-un e poi ucciderlo.. Poteva iniziare così la storia alla base di un film che avremmo visto volentieri al cinema e sul quale avremmo cercato maggiori informazioni una volta tornati a casa.
Nel frattempo, però, arriva il vero Kim Jong-un, un attacco hacker alla Sony e il film rischia di non uscire nelle sale cinematografiche. O meglio, non ancora.
Siamo alla fine degli anni ’90 quando Seth Rogen e James Franco si incontrano per la prima volta durante le riprese di Freaks and Geeks (serie tv andata in onda nel 2000 e assolutamente consigliata nonostante si sia fermata alla prima stagione), quando impersonavano i bulletti di un liceo americano facendoci ridere e innamorare di ogni puntata. Da quel momento in poi Seth e James non hanno più smesso di essere amici e colleghi: ce lo dimostrano con Pineapple express, This is the end , una parodia di un video di Kanye West e molteplici foto su Instagram come questa.
Fare le cose insieme, pertanto, riesce alla coppia Rogen-Franco molto bene e sempre meglio. Ma come spesso accade i migliori intrattenitori dietro un beffardo sorriso nascondono sempre una mente acuta, e in un mondo in cui ultimamente l’acume è più facile che lo si trovi in una serie tv piuttosto che in sala cinematografica, partoriscono The Interview.
Quello che succede dopo è che un gruppo di hacker minaccia la Sony di compiere un attentato terroristico, gli americani accusano i nord coreani di aver supportato l’attacco, e si apre una questione diplomatica.
Di cosa parla The Interview
The Interview è un film satirico su Pyongyang, diretto da Seth Rogen e il suo partner creativo Evan Goldberg. Nel cast è ovviamente presente anche James Franco, che interpreta un celebre giornalista che deve intervistare Kim Jong-un, il noto e controverso leader nord coreano. Lui ed un altro giornalista (Seth Rogen) verranno poi arruolati dalla Cia per assassinare Kin Jong-un. Sempre durante il film succede che KimJong-un muore. E non si capisce ancora bene come, proprio perché il film – la cui uscita era prevista per Natale – non è ancora confermato.
Cosa c’entrano gli hacker
La storia dietro questo film si fa ancora più seria quando la Sony Pictures Entertainement viene colpita da un cyber attacco portato avanti dal gruppo di hacker denominato The Guardians of peace, I guardiani della pace. Secondo gli stessi, la Sony avrebbe dovuto bloccare l’uscita di The Interview. Nessuna sala avrebbe dovuto proiettare il film altrimenti ci sarebbero state gravi conseguenze.
Durante l’attacco avvenuto nel quartier generale della Sony sono stati paralizzati numerosi computer, violati i database e sottratto del materiale riguardante film non ancora usciti, come il nuovo James Bond (previsto per l’autunno 2015).
I riflettori più luminosi rimangono però puntati su The Interview, visto che i criminali digitali hanno promesso di non leakare i dati Sony a meno che questa non ritiri la decisione di distribuire il film nelle sale.
Leggi qui il messaggio lanciato dai Guardians of peace (via The Verge)
Che lo si chiami cyber-terrorismo, o in altro modo, l’attacco alla Sony è un attacco nei confronti di una multinazionale, accompagnato da un messaggio inequivocabile nei confronti degli Stai Uniti ma soprattutto nei confronti della libertà di espressione.
Cosa c’entra Kim Jong-un
Come sappiamo, Kim Jong-un e libertà di espressione nella stessa frase creano un’antitesi, e agli ufficiali americani, come a gran parte del popolo americano, pare ormai chiaro come il sole che la Corea del Nord abbia istigato l’attacco hacker.
D’altra parte i vertici della Corea del Nord reagiscono alle accuse negando sì l’attacco, ma dimostrando parecchia simpatia nei confronti degli stessi artefici definendo la violazione «un atto giusto da parte di sostenitori e simpatizzanti che vogliono mettere fine all’imperialismo a stelle e strisce.»
La reazione di Sony, dopo il silenzio, è stata di voler eliminare ogni traccia di The Interview dalla programmazione di tutti i cinema americani, soccombendo pertanto alla minaccia e alimentando immediatamente le critiche nei suoi confronti, provenienti anche da numerosi attori di Hollywood, a Sony:
Non è tardata ad arrivare neanche la voce del presidente degli Stati Uniti Barack Obama: «la situazione in cui si sta trovando la Sony è critica, ma ritengo abbiano compiuto un errore. Non possiamo sostenere una società dove un dittatore riesca ad imporre la censura negli Stati Uniti», sostiene Obama criticando la studio cinematografico per essersi lasciato intimidire da dei criminali durante una conferenza stampa.
Insieme alle autorità, cittadini da ogni parte del mondo hanno fatto sentire la propria voce sui social networks e organizzando petizioni online in sostegno alla causa, ma fino a qualche giorno fa la situazione rimaneva comunque nebulosa.
Gli attori protagonisti di The Interview hanno invece limitato le loro apparizioni televisive, ma non quelle sui social networks. E la reazione di Seth Rogen rimane comunque la migliore:
Haters gonna hate, and I'm just gonna shake: pic.twitter.com/VOUNdpRIMQ
— Seth Rogen (@Sethrogen) December 10, 2014
Riusciremo mai a guardare The Interview?
L’avvocato di Sony, David Boies, ha dichiarato nelle ultime ore che la sua azienda ha soltanto procrastinato l’uscita del film:
Sony sta lottando per far sì che il film venga distribuito, e così accadrà. Come verrà distribuito penso non lo sappia ancora nessuno, ma The Interview verrà distribuito.
Secondo il New York Post la prossima mossa di Sony sarà quella di rilasciare The Interview in streaming gratuito su Crackle, ma nessuno ha ancora confermato, mentre il capo esecutivo di Sony Michael Lynton considera YouTube una valida alternativa per la distribuzione del film.
Malgrado la Sony si veda per forza di cose diminuite le possibilità di guadagno dalla vendita dei biglietti, nel caso in cui verrà intrapresa una di queste due vie non c’è alcun dubbio che le aspettative createsi negli ultimi mesi intorno alla vicenda di The Interview siano altissime, come le visualizzazioni che si genereranno.
La situazione creatasi è molto più complessa e nebulosa di una mera uscita cinematografica, le relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Corea del Nord sono sempre critiche, ma il popolo di internet ha già deciso:
The Interview è fantastico. Non serve neanche guardarlo.
Potete leggere una bella intervista a Seth Rogen e James Franco sul New Times cliccando qui
[AGGIORNAMENTO]: Alla fine nel giorno di Natale The Interview è stato proiettato in 331 cinema americani. Tra gli spettatori presenti a Los Angeles c’erano anche Seth Rogen e Evan Goldberg, co-protagonista e co-regista del film: «Grazie, fottutamente tanto, a tutti, per essere venuti. Credevamo che questo non sarebbe mai successo», ha detto Rogen. «L’idea del film è talmente aggressiva e scandalosa che la reazione nordcoreana è comprensibile», ha detto invece il portavoce del ministero degli Esteri russo, Alexandre Loukachevitch, posizionandosi dalla parte della Corea del Nord.