Da quando c’è aria di anniversari al retrogusto suicidio grunge nell’aria, e si ricorda il suicidio di Kurt Cobain (e lo si ricorda così follemente da essere diventato l’eroe privato in forma di t-shirt di Valerio Scanu), la storia di casa Cobain sembra essere diventata una telenovela: ogni giorno esce qualche nuovo particolare del genere ”ritrovata una vecchia lettera nel portafoglio di Cobain”, e ancora ”in realtà è la polizia di Seattle che ha deciso di renderla pubblica solo oggi, a 20 anni dal suicidio, questa vecchia lettera”, e poi ancora ”nella lettera Kurt insultava la moglie Courtney Love”, e infine ”no, era la Love che aveva scritto sarcasticamente tutto il peggio su se stessa”. Il Guardian la intervista: ”Obviously I wrote it – don’t you guys understand sarcasm?”.
Non è la prima e non sarà l’ultima storia infinita del caso. Domani potrebbe uscire qualcos’altro, o tra altri trent’anni, a mezzo secolo dalla morte, la polizia di Seattle tirerà fuori una lettera ancora più segreta e proibita. Resteremo qui, fissi, a cambiare canale e mettere un disco dei Nirvana.