Nel 2010 l’estroso e geniale cineasta francese Jean-Luc Godard decise di fare una ennesima provocazione in immagini dando vita a un’opera che è difficile chiamare semplicemente film, ma di sicuro non è accostabile a un classico documentario. La prima parte di questa pellicola fuori da qualsiasi genere cinematografico venne girata su una nave, una di quelle metropoli galleggianti su cui centinaia di migliaia di persone fanno le crociere ogni anno. Nulla di strano se non che tra il 13 e il 14 gennaio 2012 la nave in questione ha urtato contro uno scoglio per una sconsiderata manovra del comandante inclinandosi completamente su un lato causando oltre alla fuga disperata di migliaia di passeggeri, la morte di sedici di essi, e al momento in cui scrivo i dispersi sono oltre una dozzina.
Film Socialisme comincia con le immagini della Costa Concordia, e chi le vede dopo aver assistito alla tragedia del naufragio avvenuto all’Isola del Giglio difficilmente riesce a non pensare ai drammatici momenti dell’incidente. Le sale e le cabine sfarzose, il teatro e il cinema, le piscine e gli immensi ponti, i numerosi ristoranti e le discoteche che Godard mostra nel suo film sono oramai immerse nell’acqua o devastate dall’innaturale inclinazione della nave.
La pellicola è una sorta di pamphlet, un saggio che usa simboli come una nave da crociera per parlare del fallimento della politica, dell’assurda intolleranza tra i popoli, per prendere posizione su un concetto di Europa che per il regista è difficile da notare nella pratica delle cose per l’inesistenza di una federazione di stati per come idealmente dovrebbe essere e riguardare tutti i paesi del Mediterraneo.
I simbolismi e le metafore che Godard distribuisce e confeziona per Film Socialisme sono affidati ai testi di grandi filosofi e letterati come Levi-Strauss e Pirandello, Sartre e Derrida, Goethe e Benjamin, Malaparte e Shakespeare letti e recitati da attori improvvisati (come la grande Patti Smith) o da voci fuori campo, o inseriti in contesti narrativi come quello della storia raccontata nella seconda parte del film in cui un bambino e la sorellina adolescente pongono ai genitori, proprietari di un garage-distributore di benzina che sta per chiudere, domande su uguaglianza, libertà e fraternità.
Oltre alle immagini affascinanti e inquietanti che dai porti delle città mostrano la mastodontica Costa Concordia dominare il paesaggio, Godard inserisce frammenti di opere quali Viaggio in Italia, Medea, Don Chisciotte, La Battaglia di Maratona, La Tomba del Diavolo, Le Quattro giornate di Napoli per unire emblematicamente i luoghi che intende narrare (Barcellona, Napoli, Odessa, Palestina, Egitto, Grecia) attraverso leggende o cronache di eventi storici.
Film Socialisme non ha avuto distribuzione, è stato presentato in qualche festival e reso visibile a pagamento per un periodo limitato da un sito internet; la versione con i sottotitoli italiani è quasi introvabile…ma vale la pena cercarla perché l’universo Godard è talmente devastante che non fa mai male confrontarsi con la sua costante ricerca stilistica e critica riflessiva anche se spesso eccessivamente intellettualoide sul mondo in cui viviamo.