C’è una linea retta che congiunge Reggio Emilia e Los Angeles, una specie di ponte immaginario e cangiante che i Dumbo Gets Mad cavalcano proficuamente da circa tre anni, giocando con i suoni in maniera visionaria e imprevedibile. “Elephants at the door”, il loro disco d’esordio, ne aveva tracciato la rotta; “Quantum leap” conferma oggi le buone impressioni e consacra il duo italiano, ormai di base in California, a vera e propria realtà del panorama indie-psichedelico internazionale.
Psichedelia quindi, e della più allucinata, ma a spiccare nel caleidoscopico collage musicale di “Quantum leap” è l’eterogeneità delle tracce, connessa alla capacità del duo emiliano di far combaciare in maniera armonica atmosfere provenienti da epoche e generi diversi.
La spensieratezza sixties di Before kiddos bath fa il paio, in apertura di disco, con le ritmiche di derivazione soul di Indian food e American day, puntando in più passaggi su un sapiente uso del cantato in falsetto, che tanto richiama certe impostazioni vocali della disco e del funk anni ’70.
Spunti che indubbiamente affondano le proprie radici nelle influenze provenienti dal passato, ma rivisitati in maniera coerente con la propria attitudine elettronica: si passa così dalle articolate trame di South Africa (Crystal balls on roll) e Tahiti hungry jungle all’impostazione dub di Future sun, attraversando l’ipnotica Radical leap, il cui ritornello pare uscire dritto dritto dal cassetto segreto degli ultimi Tame Impala.
Ammiccanti e sensuali, anche in virtù della piega maliziosa presa dalla voce di Carlotta, sono invece Bam bam e Cougar, che anticipano la rumorosa samba di The house of love e i due episodi strumentali Soft e Maleducato, che pure ben si presterebbero ad un’ipotetica soundtrack cinematografica.
A chiudere il cerchio è Punch & tea, brano dalla struttura corposa e dall’andatura trascinata in pieno stile psych-folk.
Lavoro di ottima fattura, “Quantum leap” rafforza la convinzione che il duo reggiano abbia ormai ben chiaro il proprio percorso da seguire. Certo, di fronte a determinate sonorità diventa inevitabile parlare di derivatismo, ma anche questo bisogna saperlo fare e i Dumbo Gets Mad sembrano aver trovato il punto di rottura tra il semplice “somigliare” e il “personalizzare”.
Tracklist:
- Before kiddos bath
- Indian food
- American day
- South Africa (Crystal balls on roll)
- Radical leap
- Future sun
- Tahiti hungry jungle
- Bam Bam
- Cougar
- Soft
- The house of love
- Maleducato
- Punch & tea