Voto: 7,5/10
Il terzo album dei Cosmetic, quartetto romagnolo di giovani seppur veterani artisti, è per tanti motivi il disco della conferma. Con alle spalle undici anni di cambiamenti di formazione e di sound, partiti a coverizzare i Nirvana nel pieno degli anni Novanta, a due anni dalla morte dell’intramontabile Kurt Cobain, nel 2012, appoggiati ed indirizzati dall’etichetta discografica, La Tempesta, hanno trovato l’estensione ideale della propria immaginazione.
“Conquiste” nel suo essere shoegaze, genere proveniente dal Regno Unito di ampio respiro e dalle commistioni più svariate, ha un’innata psichedelia, ritmi frenetici, voci perlate e sussurrate, fremiti discontinui, chitarre sottilmente celate in esplosioni ataviche, testi immediati che riprendono in parte lo stile del parlato, senza però sottomettersi a brutture anti-letterarie, include in undici tracce una raccolta di diverse influenze, dal punk, al grunge, dai Ramones ai Sonic Youth, al brit rock raffinato dei Siouxie and the Banshees ad un pop rock pur sempre italico, più orecchiabile e ballabile.
L’album si apre con Lenta Conquista, primo singolo estratto e vera concept track di questo lavoro, un riff martellante capace di far dimenare il più sedentario dei sedentari, bacchette impazzite e chitarre feroci. Un suono grezzo che si frantuma in dolce melodia, che esplode in unico coro, “la cura si sente già, la cura si sente già, la cura si sente..“. Una cupezza più spirituale s’incontra in Melly, la storia di un viaggio dall’adolescenza all’età adulta, una noia persuasa dai permessi sempre concessi in famiglie svogliate e senza ideali.
La stessa ombra vela Sitar, tra bestie e rumori della notte ed epifanie roventi distorte in glaciali scoperte. Ogni tanto, tra un’interferenza e l’altra, si percepiscono sussurri alla Mogwai, sono evanescenze dipinte in cocktail annacquati.
Ci si lancia in tempeste emotive sempre più intense con Scisma. Tempi che oscillano lenti per poi staccare velocissimi, patine new wave e respiri che si fanno corti. “Prova ad amare dove stai, un altro sconosciuto eroe, Scisma di noi due vecchio impero“.
Il quinto brano, Prima o poi, non è una novità per gli affezionati ascoltatori dei Cosmetic. Un pezzo che ha spaccato le casse già nell’Ep, “In ogni momento”. La classica canzone pop rock dissimulata in assoli magistralmente eseguiti. Un ritmo facilmente riconoscibile, quasi tormentonico.
Più sensuali e armoniche sono “La fine del giorno” e “Calla”. “Se mi vorrai sentire, io continuo a chiamare, ci consola il ricordo dei giorni che questo buio non c’è”. Arpeggi che che filtrano una nostalgia profonda, candida, mai esausta.
Colonne d’errore e Per un amico sono il ritorno al grunge, la potente energia che si rimpossessa dei giovani romagnoli, passando per Andreini, un brano strumentale permeato di surreale fantasia.
Una delle migliori tracce dell’album è, invece, Lo Spavento, un’intensa ballata in grado di smuovere anche gli animi più forti, che chiude perfettamente un percorso musicale senza sbavature. I Cosmetic sono ad ora una delle realtà più abili a reinventarsi, senza sprecarsi in un’unica immagine pallida e sbiadita, si presentano dai contorni multisfaccettati così come sono le idee che li portano a quei continui cambiamenti cui ci hanno abituato. E guai se non continuassero su questa strada zigzagata.
Tracklist:
- Lenta conquista
- Melly
- Sitar
- Scisma
- Prima o poi
- La fine del giorno
- Calla
- Per un amico
- Andreini
- Colonne d’errore
- Lo spavento