Durante questa campagna elettorale, ci siamo ritrovati spesso a leggere parole di cui non conosciamo il reale significato, termini ad effetto che risuonano nei nostri cervelli come moniti, minacce, catastrofi o complotti. Probabilmente la più usata è “golpe” ed infatti è tornata nuovamente fuori ieri: “Golpe, tutti a Roma” ha tuonato un rocambolesco Beppe Grillo, il quale poi si è defilato quando si è reso conto che la piazza antistante al Palazzo Montecitorio poteva essere ingestibile. Ma che cos’è un “golpe” in realtà? E cosa c’entra con la politica italiana? Bene, per scoprirlo è il caso di fare lessico e ci aiuta l’enciclopedia Treccani:
Nel linguaggio politico, colpo di stato effettuato da gruppi, soprattutto militari, originariamente con riferimento agli stati dell’America latina
Abbiamo anche un altro significato che è quello di “golpe bianco”:
Colpo di stato svolto senza ricorso alla forza da parte di un governo che eserciti il potere in modo anticostituzionale
Con quale dei due significati abbiamo a che fare secondo voi, in questa rielezione di Napolitano? A quale delle due operazioni si riferisce Beppe Grillo, minacciando una marcia su Roma? Minaccia che si è rivelata essere semplicemente mediatica dato che il Beppe nella notte ha mandato Vito Crimi (M5S) a calmare la piazza e a tranquillizzare le forze dell’ordine. Beh sicuramente non al primo significato: non c’è stata nessuna irruzione di forze armate, nessuna presa del palazzo d’inverno, niente di niente.
Si riferirà quindi al secondo termine? Nemmeno. Non c’è stata alcuna operazione “anti-costituzionale” nella rielezione di Napolitano, niente di illegale, niente che fosse vietato dalla Costituzione Italiana. Concetto espresso dallo sconfitto Rodotà, giurista, estremamente popolare in una parte della sinistra, piazzatosi al secondo posto:
Le decisioni parlamentari si muovono nell’ambito della legalità democratica
Quindi cosa c’è stato di illegale? Assolutamente niente. La parola “golpe” viene usata spesso per il suo “effetto bum”: è facilmente memorizzabile, nella rappresentazione collettiva del suo significato fa riferimento ad altre parole quali, blitz, violenza, sopruso, colpo di stato, colpo di mano. Non è successo nulla di tutto questo. Ancora una volta è la politica di comunicazione grillina che fa il suo dovere: crea scandalo, indigna le masse, crea consenso ma di fronte alla piazza vera si defila e si de-responsabilizza, anzi addirittura agisce da pompiere.
Ancora una volta è solo fumo, una parola usata affinché venga associata al leader, a Beppe Grillo, e si sedimenti nella memoria collettiva per creare un certo immaginario volto alla sua stessa riproduzione. Come “Chapeau!” , “Vaffanculo” e “PD-L”, anche “Golpe” entra nell’Olimpo mediatico-lessicale di un comico che gioca con un paese in crisi.
Tanto non ce la farete , alle prossime elezione il M5S fara’ un boom molto piu grande e andrete tutti a casa come si deve.