Esce oggi per Voland anche in Italia, Barbablù, il ventesimo romanzo della scrittrice belga, Amélie Nothomb che ha saputo conquistarsi in vent’anni l’apprezzamento da parte di un pubblico variegato, di ogni età e multiculturale. Capace di catturare la fantasia dei suoi lettori, Amélie Nothomb non è solo autrice dei suoi racconti e romanzi, ma grande protagonista delle sue opere autobiografiche.
Analizza con rigore, adottando un ordine cronologico preciso, il passaggio spesso tormentato da un continente all’altro, compiuto nell’età più delicata, quella della formazione. Attraverso la scrittura, la Nothomb percorre la strada della terapia psicanalitica, denunciando le brutalità, ma sottolineando anche le piccole, grandi gioie che i suoi occhi di bambina e poi di adolescente hanno incontrato. L’attitudine al viaggio è caratteristica fondamentale di questa scrittrice che ancora una volta torna a parlare indirettamente di se stessa e delle proprie esperienze.
Saturnine è una ragazza belga che cerca come tanti casa a Parigi. Questo il nome di fantasia dato alla sua protagonista, in cui si rivede e si rispecchia, ma la realtà dei fatti termina qui. La storia narrata è uno splendido e come al solito pungente quadro di un mondo alla rovescia da cui emergono i lati migliori e peggiori dell’uomo. Saturnine riesce a trovare per una cifra modesta un suntuoso appartamento da condividere con l’eccentrico proprietario, il Grande di Spagna don Elemirio Nibal y Milcar. Ma l’irriverente Saturnine non sa che otto donne prima di lei hanno abitato in quella magnifica casa, che hanno indossato abiti dai colori meravigliosi creati dalle mani di don Elemirio, e che di loro nessuno ha più notizie.
Un giallo, ma anche un romanzo psicologico che rivendica il diritto ad avere dei segreti e che indaga i meccanismi dell’amore, il cannibalismo sentimentale e la doppiezza della natura umana. Amélie Nothomb è un fiume in piena di idee, curiosa e capace ancora di stupire dopo vent’anni. “Una, nessuna, centomila Amélie”, in cui confluiscono vite e mondi paralleli da odiare o da amare, senza mezze misure.