Yann Tiersen – ALL

È mattina presto, potrebbe essere l’alba visto che l’unica luce nella stanza buia è quella dei raggi del sole che filtrano dalla tapparella. C’è silenzio, tutto è immobile. Ed ecco che si sentono delle voci, voci di bambini che ridono, e corrono, forse sono in spiaggia. E poi un pianoforte, dolce, una melodia che sembra creata proprio per celebrare quel momento, quel risveglio.

Il nuovo album di Yann Tiersen inizia così, con Tempelhof e con quella sensazione di calma e dolcezza tipiche delle mattine, quando ancora il movimento della città non è iniziato e neanche il nostro. L’alba però, si sa, non può durare per sempre, ed ecco che ci pensano chitarre elettriche e synth a interrompere il flusso delicato della musica, come il rumore delle macchine che arriva al nostro orecchio, per ricordarci che un nuovo giorno è iniziato. Bisogna alzarsi ed iniziare.

ALL è il decimo album di Yann Tiersen, un disco in cui ancora una volta il compositore conferma il suo legame con la natura, che fornisce forse il tema centrale di questo lavoro, lasciando che siano parole cantate in lingue diverse, quasi impossibili da capire, a raccontarci questa storia. La loro uniformità quasi religiosa e spesso accompagnata dal canto degli uccelli, trasmette una sensazione di pace in perfetta armonia con la musica. Tiersen a volte si fa sentire con un canto lento, altre volte invece è una voce “ospite” a creare la magia. E il risultato è un dipinto delicato e onirico.

E allora non è il significato delle parole stesse ad avere importanza ma le sensazioni, e la coinvolgente ricerca di Tiersen di un’umanità che trascenda le diverse lingue e culture, tanto che la seconda traccia dell’album echeggia in atmosfere celtiche. Il compositore francese con la sua celebrazione di unione e armonia appare in netto contrasto con una modernità che si basa su divisioni e differenze, e il suo approccio, combinato con le registrazioni nella natura e l’utilizzo di una strumentazione rilassante, serve da forte richiamo alla bellezza di un mondo senza confini.

I suoni si intrecciano armoniosamente in un tappeto sonoro che non ha interruzioni, tanto che più di un brano inizia ricalcando e in qualche modo concludendo i suoni del precedente. A interrompere il flusso solo le voci, qualche tocco di elettronica, il tintinnio dei campanelli di un gregge e la risata di un bambino che arriva improvvisa e stringe il cuore.

Il disco è il primo ad essere registrato al The Eskal, il nuovo studio del musicista francese, e anche centro culturale, costruito in una discoteca abbandonata sull’isola di Ushant, dove il compositore vive da più di dieci anni, ma alterna anche brani registrati utilizzando la tecnica del field recording (registrazione sonora prodotta al di fuori di uno studio di registrazione).

Lentamente i minuti passano, e anche il mood dell’album cambia, forse in modo un po’ troppo brusco. La dolcezza iniziale lascia improvvisamente il posto a sensazioni contrastanti, come il canto corale quasi epico di Bloavezhoú e il mix di inquietudine e durezza che accompagna Gwennilied e Aon, ottava e nona traccia del disco; quest’ultima è anche la traccia più breve del disco e infatti sembra una corsa che fa accelerare il battito e accorciare il fiato.

Ma la calma in poco tempo torna ad avere il sopravvento, tanto che nel brano che chiude l’album, dopo 5 minuti e qualche secondo la musica si interrompe del tutto e ci ritroviamo completamente soli in uno spazio aperto, vicino ad una cascata e allo scrosciare dell’acqua. Il gentile canto degli uccellini è l’unico suono che resta. La natura ci ascolta e noi ascoltando lei improvvisamente ci ritroviamo meno soli.

L’alba ormai è passata da un pezzo, la luce di un nuovo giorno ha invaso la stanza, i rumori si sono fatti invadenti, la calma ha lasciato spazio alla frenesia. Ma dopo l’ascolto di questo album sembra di percepire una bellezza in più, che prima era nascosta o forse solo ignorata. ALL è un disco che va esplorato fino in fondo, nella sua calma e nel suo rumore, così come impetuoso e dolce è il mondo che Tiersen ha disegnato con la sua musica.

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