Per un anno e mezzo il regista e sceneggiatore Robert Weide ha seguito la vita di una delle leggende, viventi, del Cinema riuscendo a girare un documentario interessante, divertente e originale per struttura, racconti e immagini. Woody Allen per la prima volta ha acconsentito che qualcuno seguisse la sua quotidianità, il modo di lavorare sul set e a casa, la scansione delle ore caratterizzate da manie e abitudini di chi non riesce a trovare modo migliore per passare il proprio tempo che lavorando. Weide racconta in WOODY (Woody Allen:A Documentary) il percorso artistico del genio newyorchese cominciando dall’ infanzia e dai suoi primi ingaggi professionali da adolescente , quando scriveva barzellette per comici e quotidiani, dall’esperienza negli anni 50’-60’ come autore televisivo per Sid Caesar, cabarettista, comico e ospite abituale di talk show televisivi, fino a quella di sceneggiatore/regista con una media di un film all’anno per più di 40 anni.
Per documentare l’eccezionale e cospicua filmografia le immagini partono dai primi lavori di Allen, Prendi i soldi e scappa, Il dittatore dello stato libero di Bananas, Il dormiglione, e Amore e guerra, per giungere ad alcuni dei suoi capolavori, Io e Annie, Manhattan, Zelig, Broadway Danny Rose, La rosa purpurea del Cairo, Crimini e misfatti, Mariti e mogli, Pallottole su Broadway, La dea dell’amore; fino alla più recente fase da giramondo con Match Point, Vicky Cristina Barcelona , ed il successo commerciale inaspettato del 2011 Midnight in Paris.
Robert Weide è stato accanto a Woody Allen dal set londinese di Incontrerai l’Uomo Dei Tuoi Sogni fino alla prima di Midnight In Paris per la presentazione a Cannes del 2011, mostrando per la prima volta il processo di scrittura, la scelta del cast, la regia, e il rapporto con gli attori dello “zelig” del Cinema filmandolo a casa sua, nella stanza del montaggio e andando a ripercorrere i luoghi dell’adolescenza a Brooklyn, nella zona di Midwood.
Punto nevralgico del documentario sta nelle interviste, nelle dichiarazioni rilasciate da chi ha lavorato con Allen, da chi lo ha conosciuto lontano dall’ambito lavorativo e da esponenti del mondo cinematografico e culturale: gli attori Antonio Banderas, Josh Brolin, Penelope Cruz, John Cusack, Larry David, Seth Green, Mariel Hemingway, Scarlett Johansson, Julie Kavner, Diane Keaton, Martin Landau, Louise Lasser, Sean Penn, Tony Roberts, Chris Rock, Mira Sorvino, Naomi Watts, Dianne Wiest, e Owen Wilson, i collaboratori alle sceneggiature Marshall Brickman, Mickey Rose e Doug McGrath, i direttori della fotografia Gordon Willis e Vilmos Zsigmond, la sorella Letty Aronson sua socia nelle produzioni, i produttori Robert Greenhut e Stephen Tenenbaum, i manager Jack Rollins e Charles H. Joffe, la direttrice casting Juliet Taylor, l’amico Dick Cavett, e il grande Martin Scorsese, sono solo alcuni dei “testimoni” chiamati in causa per approfondire ed esplorare la personalità e la maestria del regista di Manhattan, rivelando in molti casi retroscena e curiosità del tutto inedite.
A dimostrazione della completa dedizione al lavoro che ha reso Woody Allen uno dei registi più prolifici della storia del Cinema, Robert Weide ha dichiarato “nell’arco di tempo che ho impiegato per girare il documentario, Woody ha realizzato ben tre film” .
WOODY racconta anche del lavoro di Allen come scrittore per il teatro e dei suoi articoli occasionali per il New Yorker, oltre alla sua abituale attività notturna come clarinettista con una band stile New Orleans. Il documentario di Robert Weide è un’opera importante, fondamentale per chi vuole conoscere in modo più approfondito l’arte, il pensiero e lo stile di vita dello scrittore, regista, attore, commediografo e musicista newyorchese, la più completa biografia, in immagini, dell’icona Woody Allen.