“Gallipoli iniziò, nella mia testa, quando finalmente feci spedire il mio vecchio organo Farfisa dalla casa dei miei genitori a Santa Fe, NM a New York” esordisce Condon ” Mi impossessai dell’organo durante il mio primo lavoro al Center For Contemporary Arts di Santa Fe; trascorsi i successivi tre anni scrivendo il maggior numero di canzoni che potevo tirarne fuori”. A distanza di tre anni dall’ultimo No No No, Zach Condon è pronto a tornare con il progetto Beirut in Italia per presentare il nuovo lavoro Gallipoli, scritto e registrato tra New York, Berlino e Lecce, uscito il 1 febbraio per 4AD.
Condon va avanti raccontando il processo di scrittura “In questo periodo la mia vita privata cambiò improvvisamente e mi ritrovai a viaggiare avanti e indietro tra New York e Berlino per lunghi periodi di tempo” Descrive le session di registrazione come “una tempesta di giorni passati chiusi in studio dalle 12 alle 16 ore, facendo gite sulla costa e seguendo una dieta solida a base di pizza, pasta e peperoncini” e poi racconta le fonti d’ispirazione del nuovo lavoro ed in particolare del brano Gallipoli, “Una sera ci trovammo per caso nella cittadina medievale di Gallipoli e seguimmo una band di ottoni in processione dietro a preti che portavano la statua del santo patrono tra le strette vie del paese, seguiti da quella che sembrava l’intera città. Il giorno seguente scrissi in una sola sessione, facendo pausa solo per mangiare, il brano che sarebbe diventato “Gallipoli”.
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In collaborazione con DNA Concerti vi diamo la possibilità di vincere due biglietti per la data all’Alcatraz di Milano di Beirut
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Nello studio di quale famosa band canadese è stato completato l’album The Flying Club Cup?
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Che la sorte sia dalla vostra parte.