A Napoli i Diaframma arrivano insieme alla primavera, in una notte calda in cui la Sala 3 del Duel Beat riapre i battenti al pubblico rock, quello dure et pure, che ama tornare con la mente alla belle epoque violenta della Firenze anni ’80. E’ tutto cambiato, probabilmente, da allora: Federico Fiumani non è più il ragazzo animato dai grandi sogni, oggi è un cantautore svezzato dal tempo, che sul palco porta in giro le sue ballate rock con misurato entusiasmo, il pubblico non si fa trovare impreparato, conosce quasi a memoria i testi e le parole, da Labbra blu a Diamante Grezzo, fino a Madre Superiora (dall’ultimo disco “Niente di serio“). Ne viene fuori una specie di concerto tributo allo storico gruppo fiorentino con pezzi a richiesta: “cosa volete sentire? Possiamo fare i pezzi nuovi o volete solo i vecchi?”– chiede gentile Fiumani al suo pubblico.
Incontriamo Federico poco dopo la fine del live per un’intervista a tutto campo, e ci sembra subito di avere a che fare con una persona delicata e profonda, del resto è anche questa la chiave del successo delle sue canzoni, la capacità di andare al fondo delle cose, diretta come un cazzotto di boxe. Nella sala di fianco al camerino c’è una festa privata o qualcosa del genere, arriva forte della musica dal fondo che ci impedisce di comunicare bene: no, non sono più gli anni Ottanta, decisamente. Questo è il Duemila, due sale attigue che si dividono gli incassi, ce n’è per tutti i gusti e tutte le orecchie. Fiumani non ci fa caso, “facciamola comunque, sarà un’intervista post punk”.
E allora eccola qua la videointervista a Federico Fiumani, o anche (come ci piace considerarla) una conversazione a tu per tu con Federica Rinaldi.
Video e foto di copertina: Ila Sonica