Il 20 novembre ricorre il TDoR – Transgender Day of Remembrance – giornata mondiale contro l’odio nei confronti delle persone transgender. Persone nate con caratteristiche sessuali diverse dal genere a cui sentono di appartenere e che costituiscono, all’interno della società fortemente eteropatriarcale in cui siamo immersi, probabilmente una delle comunità LGBTQ+ più discriminate. Ilaria Ciavattini ed Elsi Perino, qui alla loro prima opera come registe, completamente autofinanziata, hanno deciso di focalizzare il loro occhio sulla storia e il vissuto di Jack, realizzando il primo documentario italiano che racconta una transizione FtM lungo la durata del percorso.
Un uomo deve essere forte – questo il titolo emblematico del documentario – racconta quindi l’esperienza di vita di Jack come uomo transgender. Nato in provincia di Brescia con caratteri sessuali femminili, dal 2015 Jack sta infatti compiendo un percorso di transizione per conformare il suo corpo a quello che ha sempre sentito di essere: un uomo. Il documentario delle due registe inizia così proprio nel novembre di quell’anno, con l’inizio del suo percorso di transizione segnato dall’assunzione degli ormoni, l’iter legale per la richiesta di cambio dei dati anagrafici e autorizzazione alle operazioni.
Un uomo deve essere forte però non si limita al racconto scandito delle tappe necessarie per ottenere il cambiamento desiderato ma anzi è un viaggio intimo nella quotidianità del protagonista, fatta come per molti trentenni come lui di lavori saltuari, amici del bar e qualche svago. Jack si interroga su cosa significhi essere un uomo e su che tipo di uomo essere. Lo fa nel corpo e al di là del suo corpo, cercando un accordo nella dualità tra il dentro e il fuori, ancor più complesso nella sua esperienza. Con disarmante naturalezza, quella di Jack è una storia di trasformazione, ma ancor prima di formazione. E il suo cammino è personale, ma la sua ricerca di un’identità, per rispondere alla domanda – chi sono? – è quella di tutti noi.
Quando ho iniziato ad avvicinarmi a molte storie di transizione per il preliminare di una sceneggiatura mai portata a termine, ho intravisto i contorni di una tematica che aveva a che fare con lo spirito di sopravvivenza. Non tutte le storie, ma sicuramente moltissime di quelle che mi sono state raccontate in prima persona avevano come denominatore comune la difesa feroce della persona che si sentiva di essere a discapito di tutto. La paura era un fattore molto spesso marginale, un prezzo minimo a fronte della conquista tenace dell’io, mai una benzina. – Elsi Perino
Il documentario è ancora in cerca di distribuzione. Presentato in anteprima al Festival dei Popoli, Un uomo deve essere forte sarà proiettato giorno 19 novembre, nell’ambito del RIFF per il Love&Pride Day, giornata che il festival dedica ai film a tematica LGBTQ+.
A presentare il film in sala insieme alle autrici ci sarà anche Vladimir Luxuria.