La redazione ancora una volta ha scalpitato e si è sbracciata, ha discusso, ha lottato, sperato che i dischi preferiti di ognuno finissero nel paginone finale, quello della classifica definitiva, il menu dei piatti migliori. Non tutti ce l’hanno fatta, ma la matematica si sa. non è tenera di cuore. Questo è quello che è venuto fuori dalle discussioni e le lotte che hanno anticipato il Natale e che trovate cliccando qui! Buona lettura!
I MIGLIORI ALBUM STRANIERI
#19
Actress / R.i.p.
#18
Alt-J / An awesome wave
#17
Mount Eerie / Clear moon
Una natura dall’aspetto quasi mistico, alberi che fanno da cornice a lunghi monologhi riflessivi, cieli impenetrabili e una luna limpida a stagliarsi come unica fonte di luce tra nebbie e oscurità: il mondo musicale di Phil Elverum si nutre di immagini evocative e contemplative in cui si muove un individuo alle prese con interrogativi esistenziali dei quali, forse, la risposta è nella natura stessa (Mario Esposito)
#16
Ty Segall Band / Slaughterhouse
#15
Death Grips / The Money Store
#14
Folo / The Secret Message
#13
Swans / The Seer
#12
Grimes / Visions
#11
Liars / WIXIW
#10
Cat Power / Sun
Un album dalle molte anime in cui però nessuna riesce a prendere il sopravvento ed a dare una forma decisiva all’insieme: c’è del folk, c’è della sperimentazione, c’è una considerevole dose di dance rock nonché alcuni richiami al post-punk. Tutti questi disparati ingredienti più che legarsi, cosa che sarebbe stata difficilmente realizzabile, si distribuiscono tra i brani dando all’opera un aspetto cangiante e multiforme. (Giacomo Cortese)
#9
Animal Collective / Centipede Hz
un disco che nessun’altro era in grado di realizzare a questi livelli, una perfetta espressione della creazione pop ai nostri giorni. (Edoardo Biscossi)
#8
Bat For Lashes / The Haunted Man
In quest’opera di crescita, che non possiamo ancora chiamare maturità artistica, ma molto si avvicina, quello che fa Bat for Lashes è raccontare finalmente un mondo assunto tra le inquietudini e le speranze del suo personale firmamento, attraverso sogni sonori in cui è incessante il sibilo del vento. (Ilaria Del Boca)
#7
Wild Nothing / Nocturne
#6
Chromatics / Kill For Love
“Kill for love” rimane senza dubbio un album godibile, un ottimo sottofondo tanto per un incontro al buio quanto per un solitario viaggio notturno. Da assaporare fino in fondo, purché continui a dominare quella tenue oscurità che rende più piacevole abbandonarsi ai sensi. (Mario Esposito)
#5
Goat / World Music
Forse addirittura “La” rivelazione dell’anno. Il loro World Music è esattamente ciò che promette il titolo, una personalissima visione della musica del mondo estrinsecata in nove tracce, nove gioielli per un album conciso ed efficace. (Eugenio Maddalena)
#4
Grizzly Bear / Shields
Un lavoro eccellente col dono della sincerità, il che non guasta mai (Mario Esposito)
#3
Tame Impala / Lonerism
Sia chiaro: gran parte di quello che troverete in quest’album è citazionismo, poi c’è chi lo sa fare meglio o chi non lo sa fare affatto. I Tame Impala conoscono bene il mestiere e hanno saputo rielaborare quel rock psichedelico di cui sopra per farne un buon album compatto. (Francesco Vovola)
#2
Dirty Projectors/ Swing Lo Magellan
Swing Lo Magellan è una manciata di storie stilate in un art pop genuino, che bada al sostanziale e senza fronzoli si fa forza delle sue melodie. Una piacevole conferma. (Francesco Vovola)
#1
Beach House / Bloom
Il pregio più grande del disco sono le canzoni, perfette come un cerchio, sempre in equilibrio, pur non impedendo momenti di tensione emotiva, ogni pezzo è percepito sensorialmente secondo immagini e sensazioni suggerite da un determinato verso o suono. (Edoardo Biscossi)