Tone Control Festival @ Fusolab 2.0, Roma

Tone control Live report
Larry Gus - Foto di Caterina Basile
Larry Gus

Il Fusolab 2.0 è esattamente ciò che ti aspetteresti da un posto che porta un nome del genere. Non un semplice luogo di ritrovo, non un bar, non un locale, non una sala concerti, ma un laboratorio di aggregazione sociale dove si svolgono svariate attività: dai corsi di sartoria ai festival di musica elettronica; dai laboratori fotografici a cicli di lezioni sulla lingua araba; dai corsi di recitazione per bambini alla formazione per pubblicitari e web marketers. Il tutto è ben lontano dal caos dei turisti del centro, ben incastonato nella Casilina ed è, in fondo, anche una piccola scommessa nei confronti della movida romana, statica e abitudinaria.

In questo posto meraviglioso è stata data alla luce la prima edizione del Tone Control Festival, una rassegna di musica elettronica che ha visto alternarsi sessioni live e dj set di uno spessore non indifferente. L’ambiente era ben vivacizzato dai visual e dal vj-set degli ATO, acronimo di Anonima Teatro Orchestra, che rendevano l’atmosfera davvero avvolgente e particolare: due giorni pieni di luci e colori.

Il primo artista (e davvero si merita questo appellativo) ad esibirsi è stato Sun Glitters aka Victor Ferreira, di Lussemburgo. I suoni che ci ha regalato durante la sua ottima performance erano vellutati e allo stesso tempo aderenti, rimandavano immagini estive, calde, rilassate accompagnate da video con immagini solari, acquatiche e sicuramente naturalistiche. La vocalist Sara Cappai (una dei due componenti dei Diverting Duo) ha fatto la sua parte, lanciandosi in cantati aggraziati e complessi, dando al tutto una certa compattezza sonora che altrimenti non ci sarebbe stata.

Lasciando alle spalle gli amplessi bucolici di Sun Glitters, i Walls, duo di Londra composto da Sam Willis e Alessio Natalizia, i quali hanno vinto il titolo di album dell’anno per la rivista Mojo (sbaragliando la concorrenza composta da personalità come LCD Sound System e Caribou), sono stati decisamente all’altezza delle aspettative: hanno portato un ritmo sostenuto alla serata, hanno donato inedite pulsioni ipnotiche, hanno spiazzato tutti con pochi tocchi di chitarra distorta e sono riusciti a dare un’impronta decisamente sostenuta e incalzante per tutto il loro live, senza mai scendere di tono o di intensità. Il loro visual geometrico, infine, era perfettamente coerente con le sonorità, con le distorsioni e persino con le loro movenze: uno spettacolo completo.

Il giorno dopo è stata la volta di Indian Wells e dalla sua oramai celebre Night Drops, un lavoro ispirato ai suoni e all’estetica delle partite di Tennis inglese, con particolare riferimento al torneo di Wimbledon del 1980 (il singolo di lancio e pezzo d’apertura della sua performace si chiama infatti Wimbledon 1980). I suoni erano trascendenti, onirici e donavano un’atmosfera rilassata e sognante. I suoni delle racchette da tennis erano morbidi e ben mischiati alle sonorità elettroniche proposte, non un solo elemento fuori posto, non una sbavatura, tutto preciso e pulito. Forse anche troppo per chi si aspettava un po’ di improvvisazione in più.

I live si sono conclusi con lo strepitoso Panagiotis Melidis, nome d’arte Larry Gus, polistrumentista greco appassionato di free jazz e di Woody Allen. La sua performance è roboante, coinvolgente, tentacolare: le sue citazioni spaziano dal repertorio dell’immaginario degli anni ‘60 fino ad Anima Latina di Lucio Battisti; l’uso del suo stesso corpo viene finalizzato alla drammatizzazione totale attraverso il ballo insensato e epilettico (e in alcuni casi addirittura esasperato), attraverso espressioni di dolore e di concentrazione. Uno dei momenti di maggiore intensità è stato raggiunto durante l’esecuzione di Figueroa Islands: cantato e suoni ossessivi, trascendenti, culminanti in un climax di percussioni ripetute e crescenti in un mantra mistico e ripetitivo. Probabilmente il momento più alto dell’intero Tone Control o sicuramente il più spiazzante.

Luminodisco, pseudonimo di Federico Costantini, e Balearic Gabba Soundsystem hanno chiuso bene le giornate con i Dj Set fino a tarda serata, decretando con stile la fine di due giorni intensi e ben costruiti all’interno di una struttura molto interessante. L’unica cosa da fare è sperare presto in una seconda edizione.

(Foto di Caterina Basile)

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