The White Album – The Album

Voto: 7,5/10

Sguardi di ghiaccio, barbe lunghe e una manciata di brani freschi ed orecchiabili, che coniugano la leggerezza del folk nordico alla miglior raffinatezza pop: si presentano così i The White Album, terzetto danese che rende esplicitamente omaggio, nel nome, al capolavoro pop degli immortali Beatles.

Sebbene di pubblicazione non recentissima (l’uscita risale ormai a luglio del 2011) e nonostante la neve che campeggia in copertina, il primo lavoro dei The White Album, intitolato semplicemente “The Album”, sembra adattarsi particolarmente al ritrovato clima primaverile degli ultimi giorni. Sei tracce dai suoni ovattati e rilassanti, in cui predominano arpeggi delicati, voci morbide e sonorità mai in vena di esagerazioni, come nella traccia di apertura “Another”, poco più di due minuti dall’incedere leggero e rassicurante, o in “Guns and Ammunition”, adorabile ballata folk che si arricchisce di un’incalzante, ma sempre rarefatto, gioco di cori e percussioni.
In “The line” un giro di banjo guida il brano verso atmosfere da vento nei capelli mentre si sta seduti in riva al mare, mentre in “December” i ritmi rallentano e la sezione vocale la fa da padrona, fino a raggiungere picchi di intensità che rimandano alle magiche trame di Scott Matthews.

A chiudere l’album, “Fall at will” e “As she drinks”, che mantengono il clima costantemente sospeso su tonalità eteree e in cui gli elementi vengono dosati con parsimonia, tra chitarre mai eccessive, voci e cori carezzevoli e percussioni che intervengono sempre al momento giusto ad arricchire un impianto sonoro curato nel dettaglio più che nella ricerca del colpo d’impatto.

I The White Album fanno centro al primo ascolto, grazie ad una musica al tempo stesso semplice e ricercata, fondata sulla raffinatezza dei suoni e su melodie pure ed incontaminate, proprio come i paesaggi a cui la mente finisce per associare involontariamente i brani del trio danese.

Una piccola perla da non lasciarsi sfuggire, nell’attesa che a “The Album” segua un lavoro full-length ancora più ricco.

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