The Subterranean tapes: Gennaio – Febbraio 2016

Ero una volta giovane e aggiornato e lucido e sapevo parlare di tutto con nervosa intelligenza e con chiarezza e senza far tanti retorici preamboli come faccio ora; in altre parole questa è la storia di uno sfiduciato che non è piú padrone di sé e insieme la storia di un egomaniaco, per costituzione e non per facezia — questo tanto per cominciare dal principio con ordine ed enucleare la verità, perché è proprio questo che voglio fare. — Cominciò una calda notte d’estate, sì, con lei seduta su un parafango quando Julien Alexander che sarebbe… Ma cominciamo dalla storia dei sotterranei.

(J. Kerouac, I sotterranei)

Subterranean tapes è il racconto di quello che spesso rimane solo nel sottofondo.

THE WINSTONS, s/t, AMS Records

6 gennaio

Sembra non esserci davvero un suono che i Winstons non possano manipolare, stratificandolo a tal punto da far scomparire ogni sua possibile derivazione. Enro, Rob e Linnon non condividono certamente lo stesso sangue, ma un particolare gusto di strappare in mille pezzi gli spartiti per poi ricomporli secondo una non ben definibile ragione. Allora se Play With The Rebels, sembra un non citato ricordo di brit pop un’insidia si nasconde sicuramente dietro l’angolo e forse è meglio non credergli. Un Viaggio nel suono a tre dimensioni che siamo finalmente in grado di compiere. Dove possa portarci, però, non lo sappiamo davvero.

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AFTER CRASH, #lostmemories, Collettivo HMCF

14 gennaio

Ho provato più volte a essere obiettivo, cancellando ogni riga che potesse tradire l’oggettività, per non farsi trascinare in certi discorsi sterili sul senso dei racconti. La verità è che con #lostmemories è stato impossibile e, già dall’attacco di We Leave, dove tutto dovrebbe fermarsi, ogni tentativo si è rivelato inconcludente. È questione di come sono levigate le cose, e del modo in cui finiscono per incastrarsi, a rendere questo album degli After Crash qualcosa su cui poter contare. Provateci voi a non sentirvi dilaniati dall’intro di Deplace e dal modo in cui la malinconia del distacco vi lascia un senso di pace, nonostante tutto quello che abbiamo perso e i nostri vani tentativi per recuperarlo. Distaccati, in nome di qualcosa di più grande.

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FEDERICO ALBANESE, The Blue Hour, Berlin Classics Neue Meister

15 gennaio

Si parlava di malinconia, di quando ci si trova senza apparenti vie di uscita. Della drammaticità degli addii o soltanto delle capacità di trasmettere emozioni. È quello che fa Federico Albanese usando il piano, sciogliendolo su superfici elettroniche che rendono, se possibile, ancora più imprevedibile ogni movimento. Laconico come gli opposti che si respingono, The Blue Hour, così denso di cambi di direzione, sali e scendi improvvisi che non trovano mai un completamento finale, ci riporta ai riflessi che pensiamo di scorgere nel buio, quando ogni cosa sembra pericolosa ma, in fondo, siamo solo noi a temerla.

Released tracks: Migrants

EMMECOSTA, Untied Ep, Icons Creating Evil Art

29 gennaio

Forse ci siamo fatti quest’idea sbagliata sul freddo scandinavo, e delle sue correnti musicali, capaci di ferirci la pelle nonostante tutte le cose con cui cerchiamo di coprirci. Paesaggi silenziosi in cui moltiplicarsi, fino a perdere la strada dentro alle foreste. La voce degli Emmecosta ci dà un modo per poterne uscire, mandandoci avanti seguendo ogni piccolo battito della drum machine. È questa vena malinconica, e la dolcezza con cui viene trasmessa, a rendere Untied è un piccolo tesoro sepolto nella neve, come se fosse una questione meteorologica lasciarsi scaldare dentro.

Released tracks: Thousand of me | Bronts | Snowboy

PSYCHOMAGIC w/t TEMPLE MANTRA, Psychomagic Meet Temple Mantra, Slimer Records

Sono solo due i brani di questo split, intriso di lo-fi radicale, in cui si incrociano le strade dei losangelini Psychomagic e degli italiani Temple Mantra. Fedeli alla linea Tame Impala, Mentally III, side A, è di una leggerezza interessante, che recupera l’uso vocale di certi mostri sacri, rivisitati nella chiave più dilatata possibile. Surf Apache, sull’altro lato del Pacifico, invece, lascia al basso il ruolo di mescolare una vena garage rock, che si riflette ogni volta che il volume si alza, con la verve dei compagni di LA che, poi, dà coerenza a tutto lo split. Ritorno a Camp David.

Released tracks: Mentally III

DADE CITY DAYS, Vhs, Swiss Dark Nights

5 febbraio

Entriamo per un attimo nell’improvvisa fiammata che shoegaze e new wave stanno avendo nel nostra paese. In un mondo complesso, in cui tutto diventa post di qualcosa, recuperare qualche coordinata sembra essere l’unico modo per affondare serenamente nel buio delle vecchie Vhs che i bolognesi Dade City Days proiettano sul muro delle nostre camerette. Linguaggio fatto di delay e ossessività, che estremizza l’impossibilità di comprendere le cose a fondo, fanno di Fernweh il manifesto di un disco che sfocato e, a tratti, intriso di una drammaticità violenta. Dai peggiori incubi non si esce mai.

Released tracks: Polaroid | Slow Motion

WE ARE WAVES, Promixes, MeatBeat Records

5 febbraio

Eccoci di nuovo in quel mondo, o almeno una sua parte. Promixes è il side-project elettronico di una costola dei torinesi We Are Waves, rispettivamente voce,chitarra e synth. Il legame, però, si spezza, lasciando solo una suggestione di new wave, trasfigurata com’è, da un suono sintetico e radicale. Partendo dall’album del 2015 Promises realizzato con la band, questa sua nuova ridefinizione riempie gli spazi che il suono precedente non poteva raggiungere, rischiando, allo stesso tempo, di non confondere arrivi e partenze. Morrisey’s not dead.

THE CASTILLIANS, You & Me, PNKSLM Recordings

12 febbraio

Certo che no, non ci stiamo sbagliando, a volte ci piace ricordare che persista un mondo garage capace di farci divertire senza pensare troppo. Quello che suonano i Castillians non ha nulla di imprevedibile, suoni chiari e distinti, il basso detta il ritmo di quella voce gallagheriana che in certe serate ti può fare solo del bene. Fase dei litigi a parte e del sudore sulla pista, You & Me ci schianta volontariamente nei momenti in cui pensavamo che ondeggiare la testa bastasse per essere ottimi ballerini. Il momento giusto per tirare fuori dalla naftalina giacche di jeans e toppe strane. Memorabilia a parte.

Released tracks: You & Me | Piggy in the middle | I’ll be your man

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