La serata d’apertura della 23esima edizione del Ferrara Sotto Le Stelle è stata zuccherosa, di una dolcezza disarmante, ovviamente in positivo. Credo sia la parola appropriata per descrivere il concerto inaugurale del festival, primo in assoluto dei The Breeders in Italia, non per Kim Deal che c’era già passata con i Pixies, sempre a Ferrara, e per descrivere lo sguardo di un pubblico assortito: tanti giovani ma altrettanti fan della prima ora, famiglie con bambini scorrazzanti al seguito e anche qualche curioso.
Davanti a me un signore che si è definito il fan numero 1, dal momento che era giunto dalla Sicilia esclusivamente per vederle sia a Ferrara che a Milano, lo stesso che ad intermittenza gridava: “Kim, we love you”, “Kelly take your time and marry me”. Una donna alle mie spalle che è scoppiata in lacrime su Huffer, dall’ album (Title Tk) prima della “rehab”(sulla quale scherza), commuovendo anche me per osmosi. Il clima che si respirava era quello che potreste immaginare quando, alla vista di un amico o un parente caro allontanatosi da tempo, lo si ritrova in forma e più maturo con il tempo, conservando sempre quella simpatia per cui lo ricordavamo.
Inizio un po’ incerto, per qualche goccia di pioggia, dopo poco ritardo è bastato l’ingresso della band per rasserenare gli animi del pubblico e a quanto pare del cielo.
Dolce è anche il sorriso di Kim, dall’inizio alla fine, che scherza specialmente con la sorella Kelly e con il pubblico, e che ancora dopo tutti questi anni salendo sul palco si emoziona, vedendo chi sta di fronte ballare, cantare a squarciagola ed acclamarle. Non sono mancati cori e incitazioni anche agli altri membri del gruppo, quelli di Last Splash: Josephine Wiggs (inneggiata più volte) e Jim MacPherson, entrambi impeccabili.
Molto divertenti gli intramezzi in cui Kim scherza con il pubblico, chiedendo se qualcuno ha per caso un violino per suonare Drivin’ on 9 oppure prende in giro Kelly, che impiega troppo ad accordarsi o sbaglia brano. Simpatiche anche le intrusioni di “Mr. Kyle” dall’Ohio, messo a suonare la tastiera e Mr. Josh dal Massachussets, addetto anche al soundcheck e alla chitarra per Wait In The Car. Kelly perfetta nell’esecuzione, si esalta su I Just Wanna Get Along, brano che la madre di entrambe, le chiede sempre di cantare.
Amano l’Italia e amano Ferrara, elettrizzate all’idea di suonare in un castello, dedicano alla città Walking With A Killer, sostenendo che sia spooky and scary come il brano appunto. Una serata a metà tra la dolce nostalgia dei tempi andati e il presente ancora roseo, tra Last Splash e All Nerve, passando per tutto il resto, componendo una scaletta di ventiquattro brani, perfetti per qualsiasi fascia d’età. Esplosione del pubblico su Cannonball, dove qualcuno (me compreso) ha improvvisato un timido pogo, morto sul nascere e su Nervous Mary, uno dei brani più coinvolgenti dell’ultimo album. Finale col botto, dove un po’ per scherzo e un po’ per ripicca Kim suona Gigantic dei Pixies, successo composto e cantato da lei anche con la precedente formazione, uscendo tra gli applausi. Una serata delicata, perfetta per inaugurare il festival, dove l’esperienza di artisti di questo calibro è andata a braccetto con l’intraprendenza del pubblico, che si è lasciato trasportare dalla purezza della voce di questa girl band un po’ cresciuta.
Foto a cura di Alise Blandini