TESTA A TESTA

Il dibattito presidenziale impazza, e stavolta sembra esserne uscito vincitore Barack Obama. Come da tradizione, riportiamo i momenti salienti.

OBAMA

“Il governatore Romney dice di avere un programma di cinque punti. Ma non è vero. Il suo programma ha un solo punto: assicurare che i più ricchi possano giocare con regole diverse dagli altri”.

”Quando Romney ha detto, a porte chiuse, che il 47 per cento degli americani si considerano vittime che rifiutano di prendersi responsabilità, pensate alle persone di cui stava parlando. Pensionati che hanno lavorato tutta la vita. Veterani che si sono sacrificati per questo paese. Studenti che stanno cercando di realizzare i loro sogni, che poi sono i sogni del paese. Soldati che sono all’estero e combattono per noi. Persone che lavorano sodo ogni giorno”

Sulla Libia: “Io sono responsabile di quello che è successo. Troveremo chi ha ucciso Stevens. Romney invece ha fatto una battuta per fini politici mentre i nostri morti erano ancora in terra. Non si comporta così un comandante in capo”

ROMNEY

”Il presidente ci ha provato, ma le sue politiche non hanno funzionato. È un grande oratore, descrive bene i suoi progetti e i suoi punti di vista. Ma stavolta possiamo guardare ai fatti. E i fatti dicono che non è stato in grado di tagliare il deficit, di riformare adeguatamente sanità e previdenza, di fermare la disoccupazione.”

”Mi disegnano diversamente da quello che sono: a me sta a cuore il 100% degli americani. Dalla mia religione ho ereditato l’amore per gli ultimi, i bambini”

“Vorrei che si mettesse questo a verbale, perché ci sono voluti 14 giorni perché il presidente definisse l’attacco di Bengasi un atto terroristico”. [su questa frase si è giocato tutto, perchè Romney è stato ripreso dalla moderatrice Candy Crowley che ha confermato di come Obama abbia confermato nel giro di 24 ore la natura dell’attacco terroristico a Bengasi]

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