Depression Cherry è senza dubbio una delle uscite più attese di quest’anno, ma sembra non aggiungere nulla di sostanziale a quanto detto finora dai due di Portland. Se da un lato sembra esserci una voglia di rottura col passato, dall’altro si assiste all’incapacità di andare avanti, un po’ come chi si trovi affetto dalla paralisi ipnagogica tenta in ogni modo di svegliarsi riuscendo ad emettere solo labili rantoli.