Esiste una sfumatura diversa tra prostituzione e survival sex, termine che potremmo tradurre come sesso di sopravvivenza per i senzatetto che offrono prestazioni sessuali in cambio di un tetto, una dormita in un letto al caldo (soprattutto d’inverno), e tutte le comodità che noi diamo in genere per scontate. In particolare il problema riguarda gli adolescenti statunitensi, con picchi più alti se parliamo di homeless della comunità LGBT. Da tempo si tenta di inquadrare il problema soprattutto nella città di New York, dove il survival sex sembra essere un’esperienza in crescita. Molti adolescenti newyorkesi si trovano a dover affrontare la fatica di vivere per le strade, talvolta cacciati proprio dalle famiglie d’origine: il New Yorker ha scritto che nelle notti piovose molti affollano le metropolitane per trovare un tetto sotto cui dormire senza bagnarsi. La chiamano la casa dell’Uncle Ace.
Ma come si organizzano questi appuntamenti di survival sex nelle notti newyorkesi? Nel 2015 è tutto più semplice, come ci racconta Ryot. Per trovare potenziali clienti la gioventù dei senzatetto aspetta per le strade l’arrivo della middle-class americana in cerca di sesso occasionale, oppure si utilizzano i cellulari e servizi come Backpage. Il commercio di sesso di sopravvivenza insomma sta diventando una parte dell’economia sotterranea made in Usa. In un’intervista condotta per tre anni dall’Urban Institute, 283 giovani senzatetto hanno parlato della situazione che li riguarda: sembra che non riescano a considerarsi vere e proprie vittime, eppure sono in situazioni così disperate che farebbero qualunque cosa pur di sopravvivere.
A New York ci sono solo 300 letti a disposizione per i giovani senzatetto, gli altri devono arrangiarsi. Per trovare un posto dove poter dormire il survival sex sembra la soluzione estrema. Ovviamente tutta la situazione si incrocia anche con lo sfruttamento e il traffico del sesso. In Italia i giovani senzatetto sono pochi e i letti a disposizione sono di più, cosa che sembra per ora aver bloccato la moda americana. Basti contare che uno studio del National Center on Family Homeless ha calcolato quasi 2 milioni e mezzo di minorenni americani per le strade: il 4% dorme per strada, e tocca arrangiarsi. È un problema americano, ma ci riguarda lo stesso.