The Day After l’atmosfera si colora ancora di buio pesto, in cui è difficile trovarsi, ma per fortuna le file per i bagni ci illuminano, e Paolo Benvegnù è una conferma per le nostre orecchie. Ci regala i suoi momenti preziosi, infarciti di frasi che ci fanno riflettere, il pubblico è coinvolto emotivamente, c’è chi si perde tra le magiche note e parole del cantautore ancora una volta, anche se è la ventesima volta che si gode il live. Del resto, se c’è una piccola critica che si può fare al Suo.Na è che il cast è un evergreen campano: almeno quello del secondo giorno. Partono poi violenti i Marta sui tubi, tra cabaret e canzone accompagnano il pubblico a muovere il culo, c’è un’aria divertente in giro, i pezzi vengono bene, anche se qualcuno reclama le vecchie canzoni.
Ma la vera star del festival made in Napoli è Giuseppe Peveri, in arte Dente: è lui la vera attrazione pop dell’evento, e lo dimostra subito con qualche battuta delle sue ”dopo l’esibizione dei gruppetti ecco il vero concerto”. I classici di Dente fanno cantare tutti, le coppie si abbracciano su ”Baby Building”, canticchiano sui pezzi nuovi dell’ultimo album come ”Saldati”. Insomma, un bel festival al primo anno che speriamo diventi un classico, anche se l’anno prossimo vogliamo che si osi più coi nomi.