Sull’isola di Ischia una mostra fotografica vi immerge nella natura

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Il giardino come confine ma anche come soglia, trait d’union tra mondi, visibili e immaginifici. È l’idea al centro della mostra fotografica Attraverso il giardino. Due riflessioni naturali, inaugurata a Forio d’Ischia lo scorso 3 agosto e visitabile fino al 31 agosto, presso i Giardini Ravino. Se siete sull’isola per le vacanze fateci un salto. La mostra è a cura di Marcello De Masi, fotografo, docente e curatore parigino d’adozione, ed espone le opere delle fotografe partenopee Chiara Arturo e Cristina Cusani, entrambe classe 1984 e già avvezze ad una ricerca condivisa. Il loro sguardo rintraccia nella natura una ragione d’essere e trova uno sbocco nell’elevare il giardino a contenitore di pensieri, porta misteriosa verso un mondo naturale, ineffabile. La mostra è visitabile il lunedì, il mercoledì, il venerdì, il sabato e la domenica dalle 9:00 al tramonto.

chiara arturo

Cristina Cusani e Chiara Arturo si sono conosciute a Napoli nel 2012, durante Lab\per un laboratorio irregolare, la masterclass del fotografo Antonio Biasiucci e in quell’occasione hanno imparato a relazionarsi in maniera aperta e rispettosa, in modo che lo scambio fosse sempre un momento di scambio e di crescita.

L’idea di questa mostra nasce anche da una voglia costante di confronto, che probabilmente ci siamo portate dietro dal metodo che ci ha trasmesso Biasiucci durante il laboratorio. Nell’ultimo anno ci siamo trovate spesso ad interrogarci sul tema del confine/soglia e in questo caso, dovendoci relazionare con uno spazio espositivo all’interno di un giardino botanico, abbiamo deciso di utilizzare il giardino per cominciare a riflettere su questo tema” spiega Cristina Cusani.

Molte delle fotografie in esposizione sono una selezione dell’archivio delle due artiste: in ogni caso tutte le immagini sono la rappresentazione di una visione presente nel loro percorso sia individuale che di coppia.

cristina cusani

 

Chiara Arturo (Ischia, 1984)

Durante gli anni dell’università, in parallelo con gli studi in Architettura alla Federico II di Napoli, si concentra sulla fotografia come mezzo espressivo, con un particolare interesse per il paesaggio. Integra la sua formazione nel campo delle arti visive e inizia a partecipare ad alcune esposizioni collettive. Si laurea con lode con una tesi sperimentale in Landscape Urbanism sulla contaminazione ambientale in Campania. Nel 2012 entra in LAB, il Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci, una masterclass in ricerca personale che cambierà radicalmente il suo approccio alla fotografia. Tra il 2014/15 espone con LAB al Festival Internazionale FotoGrafia di Roma e al SIFest di Savignano sul Rubicone. Dalla fine del 2014 inizia a collaborare con Antonio Biasiucci come sua assistente. Nel 2015 la prima personale alla Galleria Eloart (Ischia, NA). Nel 2016 entra nella collezione Imago Mundi Campania e partecipa come artista visiva al Live Artena. Nel 2017 espone con Imago Mundi allo Spazio ZAC di Palermo e al Museo MADRE di Napoli; viene selezionata tra gli autori del Festival di fotografia contemporanea di Gonzaga ed è invitata a partecipare alla sua prima residenza artistica (BOCs Art di Cosenza). Dal 2017 è rappresentata dalla Galleria Heillandi di Lugano. Nel 2018 entra a far parte della collezione Dimensione Fragile della Biblioteca Vallicelliana di Roma. Attualmente lavora ai suoi progetti personali, su commissione e come assistente per l’artista Antonio Biasiucci. La sua ricerca personale è incentrata sull’elemento acqua e un’idea di isola, sulla percezione del paesaggio e degli spazi, sull’archiviazione del ricordo, sul modo in cui percezione e archiviazione influiscono sulla costruzione dell’immaginario; partendo da un’indagine introspettiva, con metodo cartografico, si focalizza sulle geografie del pensiero, le tracce, il viaggio, la visione, le ferite, i paesaggi interiori. Esplorando temi e condizioni della vita come il transito e la sosta, la grandiosità dei paesaggi materiali e la loro fragilità, analizza poeticamente ciò che la circonda. Vive tra Napoli e Vicenza.

Cristina Cusani (Napoli, 1984)

Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione all’università La Sapienza di Roma si dedica allo studio della fotografia prima all’University of the Arts, London College of Communication a Londra, successivamente all’Outside School a Roma e all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Espone in alcune mostre collettive tra cui l’XI Premio Cairo a Milano. Nel 2012 segue il Laboratorio Irregolare con Antonio Biasiucci da cui è nata la mostra itinerante Epifanie, esposta anche durante la XIII edizione del Fotografia – Festival Internazionale di Roma e al SIFest di Savignano sul Rubicone. Nel 2015 viene selezionata per la residenza d’artista BoCs Art dove realizza due opere per il Bocs Art Museo di Cosenza. E’ finalista di importanti premi come il premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee e Un’opera per il Castello ed entra a far parte di alcune Collezioni di Arte Contemporanea come Imago Mundi Art e Dimensione Fragile della Biblioteca Vallicelliana di Roma. Nel 2017 vince il Premio Sidicini per l’Arte Contemporanea e nel 2018 vince il Premio Residenza alla Fondazione Bevilacqua la Masa. Nella sua indagine fotografica utilizza le esperienze quotidiane come punto di partenza per analizzare il significato dell’essere umani partendo da un’analisi personale che si traduce nell’espressione di temi universali. Nelle sue opere la finzione e la realtà s’incontrano, i significati cambiano, il passato e il presente diventano una cosa sola. Utilizzando un linguaggio poetico e talvolta metaforico, realizza fotografie che sono leggibili su più livelli e portano lo spettatore ad interrogarsi, creando in chi guarda una reazione in equilibrio tra il riconoscimento e l’alienazione. Il suo percorso artistico è caratterizzato da una grande sperimentazione di tecniche fotografiche, ma la sua ricerca vuole andare oltre il mezzo utilizzato e per questo comincia ad ampliare i suoi orizzonti artistici progettando opere/installazioni site-specific. Attualmente vive e lavora tra Napoli e Roma.

Marcello De Masi (Napoli, 1987)

Fotografo, docente e curatore. Nel 2011 si è laureato in Cinema presso l’Università IULM di Milano; città dove, tra studio e lavoro, ha vissuto per diversi anni. Lavora con Giovanni Chiaramonte da Marzo 2011. È stato Docente di Teoria e Storia della Fotografia – Drammaturgia dell’immagine presso l’Università IULM, la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano e l’Università d’Architettura di Bologna. È cofondatore e socio dell’Associazione Culturale Presente Infinito insieme ad altri cinque amici fotografi (www.presenteinfinito.it). Ha pubblicato i propri scritti e le proprie immagini principalmente tra l’Italia, gli Stati Uniti e la Francia, in riviste, libri e mostre. Porta avanti progetti personali e collettivi principalmente nel campo della fotografia e del cinema, ma che coinvolgono altre forme espressive ed artistiche: tra questi progetti Presente Infinito e Napoli – Nuova Luce.Dopo essere tornato nella sua città natale per alcuni anni tra il 2014 ed il 2017, attualmente vive a Parigi.

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