La dolce frenesia di Spring Attitude

Siamo già a settembre ma ancora non accettiamo l’idea che il periodo più bello dell’anno – pieno di concerti, live dei nostri ‘fav artists ever’, festival che non finiscono mai – sia già volto al termine. Perché allora non vivere un ultimo sorso d’estate, anche se siamo appena entrati in autunno (ma preferiamo non pensarci), all’insegna delle migliori sonorità della musica elettronica e della scena contemporanea indie, pop e alternative rock? Il tutto racchiuso in un unico Festival, una due giorni – 23 e 24 settembre – che ospita nomi d’eccellenza, alternando ai mostri sacri dell’elettronica, i maggiori esponenti del panorama pop più innovativo, passando per i protagonisti indiscussi della scena indie, attraversando il rock e il groove, tra live e dj set, performance e installazioni, musica e arte digitale. Lo avrete già di sicuro tutti capito, ma per togliervi ogni dubbio lo specifichiamo: stiamo parlando del ritorno di Spring Attitude, il festival internazionale di musica e cultura contemporanea, giunto alla sua dodicesima edizione. Siamo a Roma, negli Studios di Cinecittà, in una location simbolica, suggestiva e carica di storia – come dimostra la fiamma ardente che divampa facendo da cornice ai due palchi – che, per due anni di seguito, ospita e ammalia migliaia e migliaia di spettatori, arrivando al sold out.

Acid Arab, PhKimmika

Il nome di questa edizione è Naturae, termine latino che indica la pluralità delle cose che appartengono al creato, qui usato per rappresentare la molteplicità di anime e voci che popolano il Festival. Ma andiamo nel dettaglio. Sabato 23 settembre le porte si spalancano alle 15:30 e ‘Spingiamo forte fin da subito’. I bpm iniziano a pompare sotto il sole del primo pomeriggio per caricarci al massimo fino all’aperitivo e renderci super esplosivi per affrontare la sera, o meglio la notte – e che notte. Sono le 16.00 e gli artisti cominciano il grande show, esibendosi a palchi alterni per rendere lo spettacolo un continuum – di nature e di energie – dal Molinari Stage allo Spring Attitude Stage e viceversa, senza interruzioni e monotonia. All’apertura artisti e gruppi emergenti ma con una personalità già ben definita: si parte dalla psichedelia jazz e prog-rock di Archivio Futuro, per passare poi al giovane cantante Valentino, nostalgico e frenetico al tempo stesso, al cantautore torinese Marco Fracasia che porta sul palco il suo brano appena uscito, “Mamma e papà”, ipnotizzando tutti, alla vena elettronica di Ibisco che inizia a scaldarci sul serio. È poi il turno di nomi già rinomati nella scena musicale come Maria Chiara Argirò, una delle artiste italiane più rappresentative della nuova scena jazz internazionale, che in questo caso con il sound elettronico, la voce, la tastiera, la batteria, conferma quanto lo Spring Attitude sia un Festival poliedrico. Alzano ancora l’asticella i Parbleu, il cui nuovo lavoro “Elios” sembra provenire da un mondo altro, mixando sapientemente funk, groove e good vibes.

Valentino, foto Federico Carnevale

È quasi sera – sono le 19.00 – ed è tempo di ballare, non che non l’avessimo già fatto ma adesso è il momento di una vera e propria esplosione. La versione dei Bud Spencer Blues Explosion di ‘Hey Boy Hey Girl’ dei Chemical Brothers ci carica a pallettoni. Il duo hard rock fondato da Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio presenta anche due nuovi singoli a cinque anni dall’ultimo album. Che energia, che adrenalina, che livelli. L’alternative rock invade lo Spring Attitude Stage.

Ancora prima che termini il live dei Bud Spencer Blues Explosion ci spostiamo già tutti al Molinari Stage. Eccoli i primi headliner della serata: è il momento dei Verdena. Reduce dal “Volevo Magia tour”, il gruppo lombardo è pronto a promuovere il nuovo album omonimo uscito lo scorso anno, senza dimenticare di dare un occhio al passato. Non potevano di certo mancare pezzi cult come ‘Dentro Sharon’ e ‘Valvonauta’. Il trio più rock d’Italia ci trasporta in mondi onirici, psichedelici, labirintici, è capace di farci sognare ma anche di ricatapultarci, facendoci quasi schiantare, d’improvviso sulla terra.

BSBE, PhKimmika

Stiamo ancora pogando e sullo stesso palco arrivano gli Acid Arab, il cambio di registro è notevole ma il reale distacco è impercettibile, perché, dopo continuum, l’altra keyword dello Spring Attutide è fusione di voci e anime, come abbiamo già detto, ma anche di baci, abbracci, corpi che si muovono al ritmo di nuovi sounds eclettici e totalizzanti. È una questione di Attitude, come dice il nome stesso del Festival: o ce l’hai o non ce l’hai – e stasera ce l’abbiamo proprio tutti. Con le birrette fresche tra le mani e il cibo nello stomaco, ci lasciamo andare completamente e ci sentiamo proprio a casa. Le influenze orientali ed esotiche del duo francese e la loro acid house, ci avvolgono e ci elettrizzano letteralmente facendoci vibrare sia il corpo che l’anima. Non riusciamo a fermarci, balliamo dal primo minuto all’ultimo di un dj set originale e particolare al tempo stesso, eccentrico e ricercato.

Acid Arab, foto di Kimberley Ross

Sono già le 23.30?! Tra uno sguardo alla luna e un altro ai ‘Pini di Roma’ non c’è tempo per rilassarsi, restiamo centrati e andiamo avanti con un altro dj set. Sale sullo Spring Attitude Stage la dj e producer parigina Chloé Caillet. Cassa dritta, senza troppi orpelli, tanta energia, un set degno di nota che ci conduce pian piano verso il momento più atteso della prima giornata del Festival. Ci guardiamo intorno e siamo letteralmente schiacciati da una folla che è visibilmente aumentata: tutta Roma si è ormai riversata agli Studios.

É il momento dell’altra Headliner del Day 1 dello Spring Attitude, fa finalmente il suo ingresso la ‘Queen’, la ‘Star’ che stavamo tutti aspettando: Peggy Gou. Fascino ed eleganza, creatività ed energia, stile e personalità, durezza e gentilezza, la dj sudcoreana di base a Berlino è tutto questo! Il suo set alterna una dance ballabile a una house un po’ più dura, un pop ricercato a un’elettronica pura. Emozioni, sensazioni, suoni minimal e inconfondibili sono serviti su un piatto o meglio su un disco di platino, come quello certificato della hit estiva che tutti conosciamo e che siamo pronti a cantare a squarciagola. Milioni di streaming su tutte le piattaforme digitali, gli sguardi di tutti noi, e ovviamente i nostri cellulari, sono rivolti e si alzano in aria appena parte ‘(It Goes Like) Na Na Na’. La ciliegina sulla torta? Decisamente sì! Grafiche colorate sullo sfondo, flow fresco e rasserenante chiudono, all’insegna della leggerezza e del divertimento puro, la prima stupefacente giornata dello Spring Attitude Festival.

Peggy Gou, PhKimmika
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