a cura di Giovanna Pignatelli
Domenica sera il Teatro degli Arcimboldi di Milano è stato illuminato dal ritorno di Siouxsie Sioux, pseudonimo di Susan Janet Ballion, che negli anni ’70 è stata, insieme ai suoi Banshees, pioniera del genere musicale post-punk e figura influente nella nascita e sviluppo del goth rock. A distanza di dieci anni dalla sua ultima esibizione dal vivo, l’artista è tornata a calcare il palcoscenico tenendo un concerto il 3 maggio presso l’Ancienne Belgique di Bruxelles per la prima data del suo tour 2023, che ha visto a Milano la sua unica tappa italiana. Ha illuminato la platea di una luce argentea, proprio come la tunica che indossava, e magnetica come la sua voce, ancora deliziosamente calda e profonda, a differenza di quanto sostenuto da qualche critica.
Siouxsie ci ha incantati con le sue danze mistiche, seguite quasi religiosamente dal pubblico, che ondeggiava all’unisono “seguendo i passi della danza […] incantati”, effetto espresso nel ritornello di uno dei brani più famosi della band, Spellbound (“following the footsteps of a ragdoll dance, we are entranced“). E proprio durante l’esibizione di questa canzone, seguita dalla cover di The Passenger (celebre brano di Iggy Pop), la sacerdotessa del goth ci ha fatto un regalo, invitandoci ad abbandonare i nostri posti a sedere per scatenarci nel ballo e nel canto di queste due ultime canzoni, degna chiusura di un concerto in classico stile rock.
Durante l’ora precedente, la performance si è svolta perfettamente indisturbata dalla compostezza degli spettatori e dal divieto assoluto di utilizzo di cellulari e riprese video, il cui rispetto è stato costantemente sottoposto a vigilanza. Il brano di apertura è stato Night Shift, contenuto nell’album Juju del 1981, seguito da canzoni di Siouxie and the Banshees, come le popolari Face to Face, Christine e Happy House, e da brani del primo album da solista di Siouxsie, Mantaray, pubblicato nel 2007. Non è mancata l’esibizione di Dear Prudence, cover del capolavoro dei Beatles, contenuta nel White Album (1968).
Un’installazione video ha proiettato, per ciascuna canzone, immagini oniriche sullo sfondo del palcoscenico, in un gioco di luci e colori che fluttuavano tra gli spalti. L’intera esperienza è stata incarnata dalle movenze caratteristiche dell’artista, movenze che hanno trovato nuovo interesse anche tra i giovanissimi, a seguito dell’ormai famigerato “ballo di Mercoledì Addams”. La star della Gen Z, Jenna Ortega, ha infatti dichiarato di essersi ispirata proprio ad alcuni video di Siouxie and the Banshees (e ad alcuni balli goth anni ’80) per coreografare la danza della popolare serie Netflix.
Tale interesse per il gusto dark del movimento goth e post punk da parte dei più giovani è stato evidente anche nel corso della serata al Teatro Arcimboldi, caratterizzata da un pubblico variegato, composto da persone appartenenti a generazioni diverse. I fan dall’animo dark, amanti del genere dai suoi esordi, hanno condiviso i posti e le emozioni con i più giovani, tutti accomunati non solo dalla passione per la musica ma anche dal sapore che contraddistingue lo stile: abiti neri (anche se non sono mancati abiti con motivi floreali e colori accesi), trucco marcato (nero e non), capigliatura dai toni punk, e naturalmente il gusto di sfoggiare la t-shirt recante il nome della band londinese, o dei loro connazionali Joy Division, The Smiths, e Bauhaus.
Il popolo goth ha preso posto lentamente, con un passo quasi scandito dall’inizio orchestrale del brano Loveless, appartenente all’album solista Mantaray – e cantato subito dopo Face to face – a fronte della vorticosa velocità cui è andata incontro la vendita dei biglietti (l’evento ha registrato un sold out in meno di ventiquattrore).
LA SCALETTA
Night Shift
Arabian Knights
Here Comes That Day
Kiss Them for Me
Dear Prudence
(The Beatles cover)
Face to Face
Loveless
Land’s End
Cities in Dust
But Not Them
(The Creatures song)
Sin in My Heart
Christine
Happy House
Into a Swan
Bis:
Spellbound
The Passenger
(Iggy Pop cover)