Il 2 Marzo 1991 ci lasciava Serge Gainsbourg, sono passati 25 anni (oggi 30) dall’attacco cardiaco che stroncò la vita di uno dei più grandi provocatori e chansonnier del Novecento. Quando arrivano gli anniversari in genere è anche tempo di ristampe e nuove uscite, e così anche Serge non verrà risparmiato dalla grande tradizione. Gainsbourg & Co è un doppio best-of che raccoglie le canzoni più belle di Gainsbourg (come si fa a decidere chiedetelo a loro), e quelle cantate dai suoi più grandi interpreti (Brigitte Bardot, Vanessa Paradis, Jane Birkin, Juliette Gréco, Françoise Hardy, Catherine Deneuve, Isabelle Adjani, Jacques Dutronc, et cætera). London-Paris (1963-1971) è invece una compilation che propone un viaggio tra Londra e Parigi, partendo dal tour di Serge del 1963 in Inghilterra. Ovviamente per l’occasione usciranno fuori anche libri, come Tout Gainsbourg, biografia di mille pagine a cura di Bertrande Dicale.
Non ci resta che ascoltarlo, questo cantautore francese immenso: sarà un breve viaggio di scelte e arrampicate libere quello che ci porterà a scavare tra i suoi capolavori. Tenete una Gitanes a portata di bocca.
Le parole
I primi album di Serge Gainsbourg (aka Lucien Ginsburg) mettono subito in chiaro il suo talento e la vena da chansonnier un po’ maledetto. A Serge piace giocare con le parole, e noi siamo disposti ad accettare la perdizione del viaggio che passa per La Chanson de Prévert, s’inerpica nella poesia francese, addomestica le parole di Nerval e Hugo, seguendo l’eco di Boris Vian, uno dei grandi ispiratori di Gainsbourg. Nonché compagno ideale di bevute.
La musica, la letteratura, la poesia, sono anche dei meravigliosi dialoghi tra anime attraverso il tempo e lo spazio. Serge Gainsbourg mette in piedi un lungo dialogo con Baudelaire e la poesia francese. Man mano che prende confidenza con le parole inizia anche a giocarci, come in Elaeudanla Téitéia, o Chez les yé-yé. L’estro di Serge è esplosivo, da un lato la canzone classica francese, dall’altro la voglia di sorprendere con incursioni schizoidi. A inizio carriera Serge è ancora timido, per la canzone di Prévert va a casa del poeta e chiede il permesso di usare il suo nome: Jacques accetta, il resto è storia.
Le collaborazioni
Al fianco di Gainsbourg sembra esserci sempre una donna. Non importa se questa donna vada o meno a letto con lui, ma sarà lì, al fianco di Serge. Nonostante la faccia di Serge. Ma si sa quanto il fascino conti più della bellezza. La bellezza è passeggera, ci sono cose che invece restano. Serge Gainsbourg scommette sulle sue piccole manie e i suoi tratti particolari per diventare un’icona, e ci riesce. Lo vedremo duettare con la blonditude di France Gall in Les Sucettes, come premonizione per tutte le collaborazioni che arriveranno. Gainsbourg è anche autore e agli inizi compone anche per altri, e così regala una magnifica canzone a Juliette Greco, La Javanaise, per poi riprendersela e farla sua.
La Javaneise cantata da S. G. esce la prima volta nel disco Bonnie and Clyde, disco che sancisce anche la collaborazione con la regina delle meraviglie Brigitte Bardot. In pieno Sessantotto francese la sigaretta di Serge e le calze sottili di Brigitte nel video Bonnie and Clyde sono il racconto di un’estetica di sommossa che farà il verso ai rivoluzionari francesi. Il mondo di Gainsbourg in questi anni è anche quello di una ruberia di ispirazioni al cinematografo francese: c’è BB, e c’è anche Anna Karina, due attrici che sono parte di quella ricerca cinematografica che Godard indagherà in quei Sessanta francesi, con una predilizione per la compagna Anna che sarà protagonista della prima fase dei suoi film. Per realizzare l’album Anna, Serge ruba per un attimo Anna Karina a Godard, ci balla insieme sulle note di Ne dis rien, ma la vera incarnazione del feminin e ispirazione resterà Bibì, con quelle sue iniziali che lo perseguitano fino a nottefonda dopo la fine della passione che li travolgerà in una breve parentesi di vita.
C’è un bellissimo biopic sulla vita di Gainsbourg (vie héroïque) che scava la biografia del grande chansonnier francese e ci racconta anche questa fase dissoluta e disperata che arroventa le notti del cantautore dopo la perdita di Brigitte. Serge aveva lasciato la moglie Beatrice per vivere completamente quella passione, ma dopo la frattura con BB resta solo l’amaro rifugio nella musica e nello yé-yé: gli echi dei versi di BB in Comic Strip sono i fantasmi e le tracce di questo sconvolgimento dei sensi.
Poi arriva Jane Birkin
Lo scandalo di Je t’aime… moi non plus, intarsiato di voci e orgasmi, viene riconsegnato a Jane Birkin, anche se ispirato ai capelli biondi e al volto statuario di BB. Jane Birkin con gran classe accetta la sfida e presta voce e volto a uno dei capolavori di sfrontatezza e provocatorio erotismo di Serge Gainsbourg. La coppia diventa inseparabile, e la variazione di Jane Birkin da attrice a cantante riesce perfettamente.
L’abisso erotico in cui si calano i due nel disco Jane Birkin-Serge Gainsbourg è anche l’occasione per Serge di far rivivere alcuni dei suoi successi. C’è spazio per Sous le soleil exactement, in origine cantata da Anna Karina, in una riedizione a cura di Serge Gainsbourg, e anche per una versione de Les Sucettes in solitaria, e ancora L’anamour ed Élisa. A Jane Birkin sono affidati pezzi inediti come Le Canari est sur le balcon, la sua voce sembra infatti cinguettare sopra la musica. Ma il vero stravolgimento arriva nei pezzi in cui duettano assieme come nel tortuoso incanto di 69 Année érotique.
L’esplosione confidenziale che lega a doppio filo Serge e Jane si riaccende nel concept album Histoire de Melody Nelson, che diventa anche un piccolo musical erotico, con una copertina che ha fatto storia.
Le soleil est rare / Et le bonheur aussi / L’amour s’égare / Au long de la vie
L’amore di sempre, le sigarette
L’amore che non tradisce mai Gainsbourg per tutta la vita è quello per le sigarette. Il primo infarto arriva nell’anno di uscita di Melody Nelson, ma lui non smette di fumare le sue Gitanes. Intanto nasce anche Charlotte, di vostra conoscenza.
Nel tentativo di smarcarsi dall’immaginario di Jane Birkin, Serge torna in solitaria con un altro concept, incentrato stavolta sull’ano: Vu de l’extérieur. La canzone d’attacco mostra una strada maestra che lo riporta al centro della scena, anche se il disco non è un grande successo di pubblico.
Negli anni il gusto dinamitardo di Serge per la provocazione diventa sempre più forte e trova modi più eccentrici per esprimersi, non è solo l’erotismo l’arma con cui scandaglia il pubblico, ma anche il Nazi Rock e la rivisitazione dell’inno nazionale francese in Aux armes et cætera, dove l’eccetera acquista più significato in un reggae corale. Persino durante le ospitate televisive Serge non perde mai occasione di regalare qualche provocazione al pubblico a casa.
Non l’ho mai visto completamente nudo. L’uomo dello scandalo in realtà era molto pudico. Questa differenza tra il suo essere sfacciato in pubblico e timido nell’intimità lo divertiva molto. (Jane Birkin)
La rottura con Jane Birkin arriva a poco a poco, e finirà per avvicinare ancora di più Serge alla bottiglia e alle Gitanes. La coppia scandalo dei ’70 non è più una coppia. Così, dopo aver provato tutte le strade, cosa resta a Serge per scandalizzare ancora?
Il Lemon Incest di padre e figlia del 1984 è il colpo finale in cui Charlotte e Serge sussurrano un’immaginario incestuoso che creò grande rumore. Charlotte mantenne sempre un legame forte con il padre, tanto da dichiararsi gelosa della collaborazione con Vanessa Paradis da cui uscì fuori un disco nel 1990, Variations sur le même t’aime.
L’anno dopo Gainsbourg muore, nella sua casa. Un altro attacco cardiaco, stavolta fatale. Prendersene cura è il minimo – grazie disgraziato.