Se anche Assad ha un profilo Instagram

Si chiama social media strategy ed impazza ormai in ogni dove, sia che tu abbia un prodotto da promuovere (per esempio, un meraviglioso gel per capelli che non fa cadere i capelli anche se li hai già perduti tutti) o che tu sia un governo che vuole rifarsi il look. Impazza la guerra civile intorno a te? Sei accusato di aver sterminato un migliaio di persone con le armi chimiche? Sei finito su tutte le copertine dei giornali internazionali, e persino su quelle italiane rischi di oscurare Berlusconi? Niente paura, hai Instagram! E una moglie che può tornare utile all’occorrenza, mentre dà da mangiare ai bambini: tutta questione di appeal.

Nell’era dei social media vendere il brand è fondamentale: quello della Siria in questi giorni è in discesa libera, quello della Syrian Presidency (che poi è il nome del profilo instagram della presidenza) tocca addirittura apici di dissenso. La strategia è a tutto tondo, anche twitter fa parte della nuova chiave della comunicazione, tuttavia le fotografie a sfondo pacifico sono un’arma più potente, tant’è che ormai gli Usa potrebbero trattare anche la deposizione delle armi social del regime alla Russia.

Nelle immagini Assad appare abbastanza tranquillo, fa incontri internazionali, si fa fotografare assieme ai bambini e alla First Lady, scherza con i militari, insomma quello che sta succedendo in Siria sembra non sfiorarlo: obiettivo far capire che tutto quello di cui si sta parlando ora in giro è un bluff. Cose che si potevano fare negli anni ’40 e che oggi sono altamente sconsigliate. Mentre sui giornali impazzano le fotografie dei cadaveri sottoposti al gas nervino, la vita del Presidente sembra scorrere tranquilla, il tutto nofilter.

It’s the propaganda, stupid. O almeno così la chiamavano prima dell’era del pettegolezzo diretto.

What is wrong with you people? How can you post these pictures and ignore what is going on in your country?? I know my post won’t make a difference but you and your husband are vile human beings.

Le reazioni nei commenti più o meno sono di questo tenore, a meno di qualche ”siamo tutti con te”, che è l’equivalente del parente del ristoratore su Trip Advisor.

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