Quando si pensa ad un quartetto d’archi è inevitabile associare l’idea di un tipico concerto di musica classica: elegante, serio, composto e pieno di pathos. Se accanto a “quartetto” si aggiunge però il termine “euphoria” la prospettiva cambia, allora bisogna pensare a quattro bellissime donne, tutte munite dello scettro della musica, l’archetto, che salgono sul palco non solo con l’esclusiva possenza della musica di Vivaldi, Beethoven e Tchaikovsky, ma anche con quella irriverente e biricchina di Marilyn e Lady Gaga, senza tralasciare De Andrè, la famiglia Addams e la Pantera Rosa. Questo è quello che a parole può essere detto dell’eccentrico progetto di Marna Fumarola, Suvi Valjus, Hildegard Kuen e Michela Munari, in arte appunto The Quartetto Euphoria. Nato nel 1999 dalla fantasia della Banda Osiris di trovarsi affiancati da un quartetto d’archi comico, le quattro si professano le “pioniere della musica comico-classica femminile”, ma per poter spiegare meglio quello che intendono bisogna necessariamente essere presenti ad un loro spettacolo, solo allora si può capire quanto la musica può essere trasversale, toccare indistintamente tutte le epoche trasmettendo in forma del tutto fusa qualunque tipo di emozione, riuscendo a passare con un accordo legato dal turbamento irruente dell’Inverno di Vivaldi alla frivola strafottenza di Bad Romance di Lady Gaga. Un’occasione è stata offerta a Napoli il 7 Giugno nella meravigliosa Cappella Sansevero, che ha ospitato con calore e divertita partecipazione questo evento fuori dalle righe dimostrando che in certi casi il termine “Euphoria” è troppo riduttivo per farne comprendere appieno il significato.