In questi giorni, ascoltando gli album di Alex Giannascoli (meglio conosciuto come Alex G), ho avuto la sensazione di trovarmi in un momento non delineato degli anni ’90, poco dopo lo Shoegaze e prima dell’esplosione Indie rock. È in questo spazio temporale non specifico che ha origine la musica di Giannascoli, in una tavolozza di suoni che attinge dal repertorio di Elliott Smith, Neutral Milk Hotel, My Bloody Valentine e i Pavement. Ma c’è anche un po’ di tradizione americana nelle radici di Alex: alcuni dei suoi brani suonano come una reinterpretazione dei pezzi di Neil Young passando per i Daft Punk.
Giannascoli scrive canzoni fin da ragazzino, pubblicando i suoi album attraverso Bandcamp e creandosi un seguito di ammiratori fedeli. DSU è il primo LP con un’etichetta discografica, l’indipendente Orchid; dal 2015, Alex è sotto contratto con la Domino Records, per cui realizza i gioiellini indie Beach House e Rocket. Nel 2016 Giannascoli collabora con Frank Ocean, scrivendo le parti per chitarra negli album Endless e Blonde.
Stasera ad aspettarlo è il pubblico del Lexington. Sono curiosa di vedere come questo ragazzo di soli 26 anni affronterà, in versione acustica, uno dei palchi più famosi del circuito live di Londra. La prima artista ad aprire la serata è Molly Payton, che con la sua chitarra straripante di malinconia, ma graffiante al tempo stesso, si avvicina all’idolo Indie rock Angel Olsen. Alla musicista segue la band Sorry, formatasi nel 2014 nel nord di Londra. Il loro live è un misto tra i Sonic Youth e i Pixies di Here Comes You Man.
Sorry – Foto di Martina Ciani
Poi arriva il momento di Alex G, che sale sul palco accompagnato dalla sua chitarra e un bicchiere di whisky; non ha bisogno di altro. Il Lexington, sold-out per l’occasione, lo accoglie come un eroe; fin da subito i fan chiedono i brani che vogliono ascoltare e Alex li accontenta. Il nuovo singolo Gretel e canzoni come Proud, Harvey e Sarah si susseguono quasi senza sosta. Alex si ferma solo nell’introdurre un pezzo dal nuovo album House of Sugar, intitolato Hope. Se aveva in mente una setlist, il cantante è costretto ad abbandonarla, ma sembra felice di assecondare i suoi ammiratori che cantano ogni singola canzone con lui.
Durante il live continuo a pensare a un filmato del 2011 (reperibile su Youtube) in cui Jeff Mangum, nella notte dello Zuccotti Park, canta per i giovani di Occupy Wall Street. Il leader dei Neutral Milk Hotel suona brani da In the Aereoplane Over the Sea e i ragazzi si uniscono in coro. Qualcosa di simile è successo al Lexington, durante il concerto di Alex G; tra il cantante e Mangum non c’è solo una somiglianza nello stile (stesso cappello, stesse camicie), ma anche nel modo di comporre canzoni. I loro brani, una volta spogliati di ogni arrangiamento, sembrano respirare ancora più liberamente. È in questa veste che arrivano dritti al cuore di chi ascolta.
Sandy Alex G – Foto di Martina Ciani
La serata mi ha fatto anche riflettere sull’inevitabile fascinazione che proviamo per un’era che non abbiamo vissuto. Nello stesso modo in cui la mia generazione ricerca costantemente uno stile ispirato ai 60’s e 70’s, gli ammiratori di Giannascoli (nati più o meno ad inizio degli anni 2000) fanno lo stesso con i 90’s e gli 80’s. La loro ammirazione per le due decadi è riscontrabile nel look (i ragazzi sembrano tutti delle fotocopie di Thurston Moore e le ragazze di Kim Gordon) e negli oggetti che usano per immortalare la serata. Macchine fotografiche analogiche e videocamere vecchio stile invadono la platea; i cellulari, ormai immancabili protagonisti di ogni concerto, compaiono appena. Per gli ammiratori di Giannascoli è come se la rivoluzione digitale non avesse mai avuto luogo.
Dopo aver suonato ininterrottamente per più di un’ora, Alex saluta il pubblico con Powerful Man e il riaccendersi delle luci ci ritrasporta inesorabilmente al 2019. Ma con la mente, almeno per un po’, rimaniamo in quello spazio indeterminato dove nascono le canzoni di Alex G: un luogo in cui forse i giovani, grazie alla musica, non hanno ancora smesso di sognare.
House Of Sugar di Sandy Alex G esce il 13 Settembre per Domino
Tutte le foto sono di Martina Ciani