S. Carey – Range of light

“Mio caro amico Justin, Grazie!”

Queste sarebbero le parole che direi a Justin Vernon, cantante dei Bon Iver, se in questo momento fossi al posto di Sean Carey, in arte S. Carey, ovvero il batterista, nonché seconda voce, appunto, dei Bon Iver.

Nell’album solista, qui in questione, di questo artista intimista, sperimentale, intenso, a tratti introverso ma poliedrico e non prevedibile, S. Carey trae spunto non poco dal sound utilizzato insieme a Vernon.

Ma nonostante questo déjà-vu iniziale, dove abbiamo l’impressione di ascoltare “For Emma, forever ago”, l’album sa emozionare sempre di più di ascolto in ascolto.

Io ho paragonato le nove canzoni come se fossero nove giorni passati in montagna. La canzone iniziale “Glass/film” ci trasporta direttamente in una baita, con un orologio a pendolo che scocca il tempo e una ragazza che balla lentamente in un vortice di colori davanti a un camino; “Creacking” è il secondo giorno, è un buongiorno sereno e rilassato, grazie ad una batteria che ritma jazz e il pianoforte che l’accompagna. Passano i giorni e arriviamo al 6° dove c’è “Alpenglow”, che ci conduce direttamente sulla vetta della montagna e ci mostra tutto il panorama.

Il disco finisce con “Neverending fountain”, forse la canzone che lascia un po’ la bocca amara nel contesto dell’album, ma è anche l’ultimo giorno, il momento di ripartire e l’amarezza e la malinconia si fanno sentire.

Questi 36 minuti di indie-folk (perché qui è di folk che si parla) riescono a emozionare, non sono scontati, sono onesti, delicati, sobri, ma intensi con una forte attenzione a voler arrivare al cuore dell’ascoltatore.

La cosa interessante è che nonostante Carey nasca come batterista, questa nell’album è quasi assente, e quando delicatamente la inserisce, la utilizza per rifinire ciò che il pianoforte, gli archi e la sua voce completano in modo veramente maturo.

Sono canzoni d’amore in chiave vintage che meritano di essere ascoltate, anche solo per rendersi conto che S. Carey c’è, anche se (per ora) viene ricordato solo per essere il batterista del suo “professore”.

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TRACKLIST

01 Glass/Film
02 Creaking
03 Crown the Pines
04 Fire-Scene
05 Radiant
06 Alpenglow
07 Fleeting Light
08 The Dome
09 Neverending Fountain

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