Non è un momento storico facile per le riviste. Nei mesi scorsi alcuni progetti a cui eravamo affezionati hanno chiuso o si sono trasformati, e la cosa non ha potuto che rattristarci. Ci vuole una certa dose di insana follia nel mandare avanti un progetto editoriale oggi, e qui a L’indiependente continuiamo a conservare quella vena di pazzia degli inizi. Ma tutto questo sarebbe comunque inutile senza i lettori.
Una rivista non è fatta solo delle persone che la scrivono e la animano, ma del continuo e quotidiano scambio con i lettori, passanti occasionali o aficionados. Si fonda su un misterioso patto tra chi scrive e chi legge, e il patto che vi abbiamo proposto sin dall’inizio è quello di provare a scrivere e raccontare tutto con la massima onestà possibile. Oggi che siete 15.000 non possiamo che rinnovarlo, e ringraziarvi ancora per la fiducia che continuate a darci.
Non siamo tantissimi, è vero. Non raggiungiamo i numeri delle riviste storiche, non siamo ancora fatti di carta, siamo figli della rivoluzione digitale che si affida all’online. Per certi versi questo ci piace, perché ci permette di raggiungere un pubblico teoricamente più ampio, che trascende il territorio. Però restiamo anche affezionati alla carta, e chi lo sa se un giorno non vi capiterà di ritrovarvi a casa davanti al camino a sfogliare la versione cartacea de L’indiependente (questa potrebbe essere una piccola promessa al lettore per un indefinito futuro).
Per ora vi invitiamo a “sfogliarci” online, a non accontentarvi del singolo articolo in cui capitate per caso o per scelta, ma a entrare di tanto in tanto nella nostra homepage per sfogliarla, cercare un vecchio disco che fa al caso vostro, o un vecchio libro che vorreste leggere. Chi lo sa, potrebbe capitarvi di scoprire qualcosa di bello, e allora una parte della nostra piccola missione sarebbe realizzata.
15.000 è un bel numero, ci piace. Somiglia tanto a un esercito di silenziosi e coraggiosi resistenti che vogliono far sentire la propria voce, anche quando l’epoca non glielo consente. Qui siete i benvenuti, perciò vi invitiamo anche a dialogare con noi più spesso, ci piace quando vi fate sentire e fate rumore, persino le critiche sono meravigliosamente utili.
E allora caro lettore, vogliamo parlarti al singolare. Continua a resistere, a seguirci, a rendere questo progetto più ricco, perché la tua voce è la vera ricchezza. Costruiamo insieme un’epoca dove le riviste tornano vive, costruiamo insieme un’epoca che ti sia degna. Questo è il nostro augurio per te, e per noi.