RBTX: Torna Robot Festival a Bologna

C’è stato un tempo nel quale nella Sarajevo assediata, un gruppo di ‘traveller’ britannici riuscirono a rompere l’isolamento della città e entrarono sotto il tiro dei cecchini, per realizzare un indimenticabile dance party di Capodanno. C’è stato un tempo nel quale decine di migliaia di ragazzi sono scesi per la strada a Berlino per ballare urlando forte il loro disprezzo per ogni forma di razzismo. Due tempi lontani tra loro, i primi anni 90 della guerra civile nella ex Jugoslavia e l’oggi, in piena emergenza umanitaria. Perché se esiste un rapporto tra la parola ‘discoteca’ e la parola ‘cultura’ è in occasioni come queste che il legame appare fortissimo, inestricabile.
Questo ha naturalmente a che fare con quella espressione che sembra ormai appartenere alla storicizzazione della pista da ballo, ‘club culture’, che oggi, in tempi di fruizione ‘liquida’ di ogni forma di realtà sociale, appare destinata alla stanze chiuse degli studi sociologici.
Invece. Invece come sempre accade con le subculture, c’è una energia che arriva ‘dal basso’ (altra espressione apparentemente desueta con la quale dobbiamo ricominciare a fare i conti) e che investe le piccole comunità. Un desiderio sotterraneo, distante anni luce dall’identificazione tra dj e pop star, che riporta la centralità dell’attenzione lì dove tutto è iniziato, sulla musica, su quell’incontro scontro di universi che caratterizza da sempre il dj style. Un ritorno alle origini che non ha un sapore nostalgico, polveroso, perché appartiene a una generazione che quando si guarda indietro non lo fa con rabbia, ma con amore. Questa generazione vuole celebrare ROBOT 2018.

 

In questo modo Pierfrancesco Pacoda, ci introduce alla decima edizione del Robot Festival che, conuna serie di eventi collaterali (8 e 15 settembre), torna due anni dopo l’ultima edizione  a Bologna con alcuni degli elementi più interessanti dell’elettronica contemporanea nella sua consueta tre giorni, dal 27 al 29 settembre fra il Link di Via Fantoni e l’Ex Gam della zona Fiera. Un cast minimale, intelligente, che alle certezze (Trentemøller , Andrew Weatherall, Daniele Baldelli) si concentra sulla disanima del nuovo, dall’electro-dance di Young Marco, fondatore dell’etichetta Offen Music,  Levon Vincent, Vladimir Ivkovic, Awesome Tapes from Africa. A difendere i nostri colori, poi, Elena Colombi, Nu Guinea, Capofortuna, Quiet Ensamble.

 

 

 

 

 

TESSUTI METROPOLITANI

Robot si immerge nella città, ne indaga i luoghi e le trame con Textures, nel giardino geometrico di villa Spada,  che da anni ospita il Museo della Tappezzeria Zironi. L’otto settembre sarà possibile visitarlo e sperimentare una strada diversa di fruirlo, con le deviazioni soul-funk analog di Ex.society, i vicoli tra Chicago e Detroit di Beyond Common Ideas e Lizard Dream, videomapping a cura di Apparati Effimeri costruito intorno agli alberi del parco secolare che circonda il museo, ad ingresso gratuito. Riscoprire è un termine che si attacca ai muri dell’Ex Gam, dal substrato di una città che si scopre metropolitana, e ritrova se stessa al Link, punto conclusivo di questo viaggio.

Textures – 8 settembre – Villa Spada,  ingresso gratuito.

 

 

 

DELLA MODERNITÀ

 

 

 

 

Il MAMbo, il museo di arte moderna, è un nervo strategico nella cultura di Bologna, appena fuori Porta Lame, costituisce una porta aperta sull’arte che cerca di descrivere   e interpretare le radici e gli sviluppi della nostra modernità. Difficile, quindi, poter trovare una dimensione migliore con cui presentare RBTX, il 15 settembre. Le prime tre fermate di questo viaggio: Caterina Barbieri, Elena Colombi ed Emiliano Maggi  con il suo The Nymphs Orchestra, progetto performativo frutto di due anni di lavoro su corpo e materia.

Dalle 20.00 alle 24.00 in Sala delle Ciminiere sarà possibile visitare la mostra That’s IT! sull’ultima generazione di artisti in Italia..

Robot X – Previewbiglietti limitati prenotabili sul sito.

 

 

 

 

 

 

BACK TO BASICS

 

 

 

Luca Capuano, Classic Architecture

 

 

 

Un viaggio nel passato di club che non esistono più è quello che coinvolgerà l’ex GAM, spazio da cui è passata negli anni settanta anche una giovanissima Marina Abramovic,  è sempre stato un punto di riferimento per l’arte contemporanea, che il 27 e il 28 settembre rivivrà la sua natura in continuo mutamento con Andrew Weatherall, storico autore e producer in Sabres Of Paradise, Two Lone Swordsmen e da solista; Daniele Baldelli, aka cosmic funk, fra i 10 artisti che hanno innovato la musica elettronica secondo il Guardian, i vinili di Young Marco e Vladimir Ivkovic, Ross From Friends con band al seguito, Levon Vincent,  Elena Colombi, Awesome Tapes from Africa, Midnight Conversation, Nu Guinea, Capofortuna, Caterina Barbieri, Suz presents “crossroads”, Quiet Ensemble con l’installazione site-specific “Unshaped”. Molta Italia, omaggio a una nazione protagonista sin dagli anni ‘leggendari’ dell’afro e dell’italo disco, della scena planetaria, ma all’interno di un festival dal respiro internazionale.

 

 

 

DANCE ‘TILL DIE

 

 

 

 

 

Il party di chiusura di #RBTX, il 29 settembre,  sarà affidata a una vecchia conoscenza del festival: Trentemøller che con la sua contaminazione techno, IDM, post rock, trip hop, tech house, ambient e minimal è pronto a ribaltare il Link, lo storico locale bolognese che da oltre vent’anni si muove fra grandi nomi e serate di ricerca.

ROBOT X – Closing Party, biglietti sul sito.

 

 

L’Indiependente è partner ufficiale di Robot Festival, rimanete connessi  sulla nostra pagina Facebook per scoprire tutto sul festival bolognese.

 

 

 

 

 

 

Info utili, biglietti, lineup sul sito di Robot Festival 

ROBOT festival è un progetto dell’Associazione Culturale Shape, patrocinato e sostenuto dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna.

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