a cura di Alessandro Miglietta
Una città di oltre 5 milioni di abitanti, ex-capitale dello stato Myanmar, dove è vietato l’uso di biciclette e motorini. Nei giorni scorsi a Yangon, un gruppo di giovani è riuscito ad assemblare un trasmettitore radio portatile, per tradurre le notizie dal mondo nella lingua nazionale, il birmano. Tributi ai manifestanti uccisi dalle forza armate, poesie, canzoni ed interviste con i leader del movimento che si oppone alla giunta militare, al potere dallo scorso Febbraio.
Finite le trasmissioni, smontano l’attrezzatura e prendono con sé ognuno un pezzo diverso, una direzione diversa, e per ogni broadcasting – scelgono un luogo diverso dal quale informare i propri connazionali. Questa è la Federal FM Radio, on-air sui 90.2 Mhz.
Il governo militare finora ha represso con una violenza inaudita anche le forme di protesta pacifica, imponendo un blackout forzato di notte, fino al blocco totale dell’uso mobile internet attuato lo scorso 2 Aprile; i media locali come non esistessero, incolpando il movimento di disobbedienza civile della violenza per le strade.
Tra i fondatori della radio, nome in codice, Mulan: “La radio è nata per dare informazioni chiare e trasparenti alla nostra gente, in molti confusi dalle fake news diffuse dai media controllati dall’esercito”. La Birmania in passato ha subito altri momenti in dura repressione militare, e quando smartphones e tablet diventano utili solo a poggiar la propria tazza di tè, la radio può a sostenere dissidenti e disinformati. “Il team è composto da nativi digitali certo, ma nessuno di noi sapeva come trasmettere in frequenza, finchè una persona vicino a noi (tutti i membri con un loro nickname) ci ha procurato i pezzi e cominciato a spiegare come procedere”. Una sorta di radio corso applicato sul campo, che ha portato ad un palinsesto veloce ma necessario, un mix di news, giornale radio e programmi didattici per sostenere una propria voce politica.
Le notizie non sembrano incoraggianti, per un regime che è stato condannato ma che fa pensare a molti ad una nuova guerra civile; a questo scenario si stanno preparando i ragazzi di Federal FM Radio, con la loro attitudine low-tech e la raccolta fonda che sta permettendo loro di acquistare nuovi apparecchi, ampliando la rete per rendere più complicato lo smantellamento. “Vogliamo trasmettere in più regioni possibili, e stiamo cercando di evitare di essere arrestati”.