E se adesso Sarkozy corteggiasse l’estrema destra?

  Lo scrive su Liberation Laure Equy: l’UMP (il partito di centro-destra francese) di Sarkozy si appresta a tendere la mano agli elettori di FN, il Fronte Nazionale dell’ormai nota famiglia Le Pen. Dalle urne di Francia pare infatti chiaro un risultato, vince il socialista Hollande su Sarkozy, ma cresce decisamente il partito guidato da Marine Le Pen (figlia d’arte di Jean-Marie), che si attesta poco sotto il 20%. La strategia di Sarkò quindi è chiara: corteggiare l’estrema destra per il ballottaggio di inizio maggio, e convincere l’elettorato più estremo a non astenersi.

Intanto a Rue Solferino si festeggia, per una volta il Partito Socialista sembra rinascere dalle ceneri – del resto è già tanto che ce ne sia rimasto uno forte in Europa. Molti dicevano che François Hollande non avesse il phisique du role, ovvero non fosse una figura carismatica in grado di trascinare il partito verso la vittoria. Cinque anni fa la candidata socialista al primo turno, Ségolène Royal (che è anche l’ex compagna di Hollande) ottenne circa il 25% al primo turno, ma di contro Sarkozy sfondò sopra i 30. Dunque, se si vuol credere al primo turno Hollande resta favorito: dal 1958 in poi il risultato del primo turno è sempre stato confermato.

Mentre da casa nostra persino Tremonti incita Hollande alla vittoria (”avrei votato per lui”), e mentre Strauss-Kahn rimpiange l’occasione perduta, la Francia si sveglia in un paese diviso (direbbe Rino Gaetano, ”più nero nel viso, più rosso d’amor).

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