Una delle armi che Hillary Clinton sta provando a sfruttare per la sua campagna elettorale sin dalle elezioni americane del 2008 è quella della possibilità per gli Stati Uniti d’America di avere il primo presidente donna. Nel 2008 si trovò di fronte all’ipotesi molto più unica di un presidente di colore, che poi era anche un asso, un numero uno, che avrebbe scalzato via chiunque, persino una delle famiglie storiche d’America, persino i Kennedy se fossero stati in corsa al posto dei Clinton. Era Barack Obama, che con colpi da maestro riuscì a conquistarsi il ruolo di candidato democratico alle elezioni americane. Adesso, proprio mentre sembrava non uscir fuori dal cappello dei democratici nessun tipo di minoranza o fattore etnico che potesse far passare in secondo piano l’appetibilità del fattore donna, ecco che tra i repubblicani scende in campo Marco Rubio. La specificità di Rubio sono le sue origini cubano-americane, proprio in un frangente storico in cui Obama (che è ancora Presidente) apre le porte a Cuba e dichiara di cancellare il paese dalla lista di quelli in combutta col terrorismo. Lo chiamano già l’Obama repubblicano, e proprio l’essere repubblicano è un altro piccolo punto a favore del giovane senatore della Florida (terra di conquista per cubani): si sa quanto conti l’alternanza degli errori per una democrazia.
L’ex Segretario di Stato Usa (ai tempi del primo mandato Obama) sembra non smarcarsi dall’ombra ossessionante del marito Bill Clinton, due volte Presidente nonostante qualche passo falso nella vita privata, ancora amato dagli americani. Nella campagna alle presidenziali del 1992, mentre correva per esser Presidente col cappello da rodeo e il sorriso beffardo, Bill Clinton disse che – fosse stato eletto – gli americani avrebbero avuto due presidenti al prezzo di uno, come un’offerta di pacchi del caffè. Si riferiva alla moglie Hillary, che già ai tempi aveva provato a difenderlo con freddezza da avvocatessa da un primo inosservato e piccolissimo sex-gate con la modella Gennifer Flowers. ”Non ho mai avuto una relazione con questa donna’‘ preannuncia quello che accadrà poco dopo alla Casa Bianca.
Eppure agli americani i Clinton piacciono così: Bill col suo sorrisetto di circostanza e i suoi piccoli errori privati, Hillary come donna di polso che riesce a smussare i difetti del marito, magari anche come un’importante carica di stato, ma non fino al punto di essere eletta Presidente degli Stati Uniti d’America. Sarà Marco Rubio con le sue parole ‘‘Hillary Clinton è il passato, io sono il futuro” a scalzare la statista americana stavolta?
Intanto la contro-campagna elettorale nei confronti della Clinton è già partita da tempo: sono usciti fuori scandali di poco conto ma abbastanza discussi negli States come il ”caso email’‘ (la Clinton avrebbe usato anche l’account di posta privata per le comunicazioni istituzionali). Un’email-gate ha molto meno appeal di un sex-gate. Mentre sfumava questa piccola diatriba all’americana, intanto Hillary si faceva un piccolo sgambetto da sola, divulgando il logo della campagna elettorale alle presidenziali 2016. Per tutti un richiamo al simbolo dell’ospedale.