Populous – Night Safari

Che disco complesso. Che piccola meraviglia italiana. Lo capisci immediatamente, premendo play su Fall (col feat di Cuushe, giapponesina che col cantato è più soffice di Kazu Makino), brano che è entrato di forza tra i pezzi consigliati su Pitchfork. Ed è un privilegio avere perle esportabili all’estero. Non è nuovo a queste magie Andrea Mangia, aka Populous, e torna con una ricerca elettronica in cui è condensato un mash up di stili e direzioni sempre nuove, sound che si mescolano, tra ambient, soul, suoni etnici, e beat elettronici. Non è un disco compatto, quello del producer leccese, ma evoca mondi che comunicano tra loro, creando un filo sotterraneo che connette tutti i puntini. Con quei featuring d’autore che surriscaldano il disco, come quello dei Clap! Clap! per Vu, che conserva un sound ambient nonostante i cori afrikans che percuotono.

Night Safari è un disco indecifrabile come la sua copertina, un piccolo giro del mondo alla raccolta di suoni e influenze. Dead Sea si apre magnificamente in vecchi loop, arrivando poi a una sorta di hip hop ossessivo e monocorde. Brasilia racconta l’esotico viaggio nei sound tropicali, con il feat di Giorgio Tuma come assicurazione. Mentre la title-track Night Safari lascia il sapore in bocca di un safari onirico, una breve riflessione sonora. Il viaggio che ci assicura Populous è quello della ricerca, il tentativo è quello di tenere assieme influenze e raccontarle, come se attraversassimo tutto il secolo dei beat elettronici. Dalla riflessione del safari notturno si vola diritti ad epici cambi di ritmo danzanti di Quad Boogie (feat Digi G’alessio).

Melodica e sognante Honey, e con un titolo così non poteva essere diversamente. Tribale e selvaggia (a tratti piovosa) Water Temple. Quanti spazi e complessità ci sono in questo piccolo disco che mostra una certa maestria di sonorità: minimal e groove, melodia e furia. E allora non resta che assecondare il viaggio offerto da Populous, e partire.

 

Exit mobile version