Per lo spazio “Poesia Inedita” leggiamo Punk di Nunzio Di Sarno. Versi nati lo scorso 5 aprile, giorno dell’anniversario di morte di Kurt Cobain e Allen Ginsberg.
Punk
Quale marciume informe e dolorante
ha avuto forza e coraggio per mostrarsi
nudo alla luce e fottersene di spettatori
che solo dopo avranno pagato per vedere
gli inferni che non riescono a sondare
chiusi a chiave dalla loro mediocrità
di sistema – comoda come la morte
PUNK
Punk è ideologia in assenza di ideologie
Punk unione di tutte le contraddizioni
Punk è DADA dopo DADA
Punk è fare a meno di tutto e tutti
Ed esprimerti con quello che hai
Punk è cameratismo senza fascismo
Punk è la gentilezza nei manicomi
Punk è la paranoia dei sensibili
Punk è una casa per gli alieni
Punk è lo straight edge in mezzo ai tossici
Punk sono gli occhi bassi di Joey Ramone
La timidezza e le sue ossessioni compulsive
Punk è l’urlo di Kurt Cobain che dà voce
Al corpo ammalato da abusi e incurie
E “God is gay” – due piccioni con una fava
Punk è la magrezza omicida di Burroughs
Punk è Rimbaud malato in Africa che apre
Il suo cuore trafitto alla madre e alla sorella
Punk è lo sciamanesimo di Jim Morrison
Che raggiunge la trance senza iniziazioni
Punk è la danza epilettica di Ian Curtis
Punk è non avere altro che sé come
Fu in principio e come sarà alla fine
Eppure trovare la forza per esserci